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Hauptmann Hanna Reitsch 1913-1979Nella straordinaria storia delle forze armate tedesche nel secondo conflitto mondiale non mancano certo esempi di dedizione, assoluta abnegazione ed estremo spirito di sacrificio. La vicenda del Capitano Hanna Reitsch però, non può non destare in tutti noi stupore ed ammirazione, anche a più di cinquanta anni da quegli eventi: non solo perché Hanna era una donna, anche se fu l’unica nel personale in volo della Luftwaffe e bisogna ammettere che non era poco per gli anni ’30, ma soprattutto perché dal 1932 al 1945 compì imprese così rischiose ed ardite, tali da far impallidire qualunque dei suoi colleghi e che nemmeno Jackie Cochran, sua controparte tra gli alleati, riuscì ad eguagliare.

Il suo coraggio, il suo senso del dovere, il suo amore per il volo e non ultima la sua lealtà nei confronti del suo ideale politico non sono mai stati dimenticati e non lo saranno nemmeno negli anni che verranno: il Capitano Reitsch sarà un duraturo esempio non solo per le donne, che già dall’immediato dopoguerra si sono sempre ispirate alla sua figura nel loro processo di emancipazione, ma per tutti coloro che credono che le possibilità dell’essere umano sono enormi, se ci sono una forte volontà e la fede nel proprio credo che le sostengono.

"Un soldato alla corte del Führer"

Hanna Reitsch nasce il 29 marzo 1913 ad Hirschberg, in Slesia, da un oculista di fama e da una poetessa. Inizia a studiare medicina, ma comprende che la sua strada è un’altra e porta verso il cielo; così decide di abbandonare lo studio e di dedicarsi completamente al volo, la sua ragione di vita. A soli venti anni è già in possesso di un brevetto di volo su alianti e si inizia ad impratichire con gli aerei da addestramento. E’ una delle prime persone ad attraversare le Alpi su di un aliante, stabilisce più di quaranta record di durata ed altitudine su velivoli motorizzati e non. Nel 1937 è nominata Capitano della Luftwaffe e riceve l’incarico di collaudatrice presso le industrie Focke-Wulf: proprio della Focke-Wulf è il prototipo d’elicottero FW 61 Focke-Achgelis da lei collaudato ed addirittura fatto volare in un palazzo delle esposizioni!

Il suo lavoro di collaudatrice prosegue con i JU-87, gli Stuka, dei quali bisognava verificare la resistenza delle ali durante la picchiata; si distingue nella battaglia di Inghilterra e si merita la croce di ferro di prima classe ed il fermaglio di diamanti della Luftwaffe.

Intanto l’evoluzione dei velivoli tedeschi prosegue di gran carriera ed iniziano i test per i primi aerei a reazione: il "Komet" Messerschmit ME-163, la cui storia fu funestata da numerosissimi incidenti per vari motivi, come l’estrema inaffidabilità del sistema propulsivo e le difficoltà nell’atterraggio. Il Capitano Reitsch di certo non si fa spaventare e decide di pilotare il Komet. Il suo sprezzo per il pericolo ed il suo coraggio non conoscono limiti e quando si tratta di mettere a punto le V-1, le famose bombe volanti, non esita a pilotarne una dotata di abitacolo, dopo aver firmato una liberatoria nella quale si assumeva tutte le responsabilità di quel volo che "si concluderà con la morte" (cosa che per fortuna non accadde); la cosa è ancora di più stupefacente se si considera che era appena uscita da sei mesi di ospedale per un intervento al volto a causa di un "fuori pista" durante un atterraggio.

Addirittura vorrà testare un bombardiere equipaggiato per tagliare i cavi dei palloni di sbarramento. Il Capitano Reitsch ha anche l’abitudine di registrare passo passo tutto quello che succede durante le sue missioni di volo, anche quando la sua vita è in estremo pericolo, cosicché – anche in caso fosse deceduta in missione – i dati raccolti potessero essere sempre disponibili.

Tutti conoscono la determinazione del Führer come capo militare ed la sua propensione (in alcuni casi anche eccessiva) per le innovazioni in campo bellico, ma neppure Hitler non poté che rimanere perplesso di fronte alla proposta di Hanna di creare una pattuglia di mille volontari "kamikaze" che avrebbero sacrificato la propria vita per distruggere obiettivi nemici.

E’ con queste imprese che Hanna costruisce il suo mito, nel Reich ed all’estero, che continuerà a vivere anche dopo il 1945, ma di questo si parlerà in seguito.

Hanna non resterà nella storia solo per le sue imprese aviatorie, certamente ineguagliabili, ma anche per la fedeltà dimostrata al Reich ed al suo Führer fino all’ultimo giorno di agonia della "Grossdeutschland", travolta dall’orda sovietica…

"Fedeltà, Amore e Morte sopra Berlino"

Nella vita di Hanna Reitsch non c’è traccia di suoi amori, se non di quello per il generale della Luftwaffe Robert Ritter Von Greim. Proprio lui fu la causa dell’ultima temeraria impresa di Hanna al servizio del Terzo Reich: difatti Von Greim viene nominato a fine Aprile 1945 comandante in capo della Luftwaffe al posto di Goering, che aveva tentato di trattare con gli alleati ritenendo Hitler ormai incapace di guidare la Germania ed era stato esautorato e condannato a morte in contumacia da quest’ultimo.

Il Führer però vuole conferirgli l’incarico di persona e Von Greim, ricevuto un telegramma il 24 Aprile, parte la notte tra il 25 ed il 26 Aprile ed Hanna vuole seguirlo a tutti i costi: questo fu la salvezza del generale.

Arrivano la mattina del 26 a Rechlin e proseguono fino all’aeroporto di Gatow, nei pressi di Berlino, con un FW-190. Arrivano a Gatow grazie al sacrificio di più di trenta piloti da caccia tedeschi che si sacrificano per proteggere il loro nuovo comandante; qui cambiano aereo e proseguono per la Charlottenburgerstrasse (dove si trova il Furherbunker) su di uno Storch ed inoltre senza la protezione dei caccia.

Nonostante Von Greim sia un eccellente pilota, un colpo della contraerea russa centra il piccolo Storch, mutilando gravemente il generale, che perde un piede. L’aereo inizia la sua picchiata, che si concluderebbe sicuramente con la morte, quando Hanna prende i comandi e con una abilità incredibile riporta lo Storch in orizzontale e lo fa atterrare. Tira fuori Von Greim svenuto e si caricare da un camionetta militare fino al bunker. Vi entrano per la sera del 26 aprile.

Da questo punto in poi la ricostruzione degli eventi è basata sulla deposizione della stessa Reitsch rilasciata agli americani alla fine del conflitto.

Incontrano subito Magda Goebbels, disperata, che piange ed abbraccia Hanna. Nell’infermeria dove viene curato Von Greim incontrano il Führer: Hitler, con il volto pallido e con gli occhi pieni di lacrime comunica al generale il tradimento di Goering ed il nuovo incarico che l’attende.

Il Reichstag dopo i bombardamenti sovietici (click CC license)A quel punto il generale e Hanna, sutpiti dal comportamento di Goering, chiedono ad Hitler di poter morire con lui nel bunker, per espiare la colpa di Goering, per l’onore della Germania e dei piloti morti nel volo tra il 25 ed il 26 aprile. Hitler acconsentì. . . . La sera stessa il Führer gli consegna delle capsule di cianuro, annunciandogli il suo prossimi suicidio e quello di Eva.

La notizia sconvolge Hanna che, in lacrime e disperata per il tramonto del Reich Millenario, scongiura il Führer di fuggire per la salvezza della Germania.

Hitler però ha deciso e nulla gli farà cambiare idea; crede ancora – forse – che l’armata fantasma di Wenck potrà salvare Berlino, ma la disillusione gli si legge negli occhi mentre parla con Hanna.

Il capitano Reitsch torna da Von Greim, gli consegna il cianuro ed insieme decidono di uccidersi nel caso che la situazione fosse precipitata; la notte Hanna resta al capezzale del generale Von Greim e cerca due granate per distruggere i propri corpi in caso di suicidio. Il 27 un aereo giunge da Rechlin per prelevare la Reitsch e Von Greim, ma i due rifiutano la salvezza per rimanere con il Fuhrer.

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