Riformista apre con una prima pagina esplosiva, dedicata alle motivazioni sulla sentenza emessa nei confronti di Gilberto Cavallini. Gli articoli sono molto tecnici ma molto chiari e senza dubbio molto coraggiosi. Noi non possediamo la cultura giuridica per fare commenti tecnici, ma abbiamo un anima, un emotività ed un Onore. E sono questi che vogliamo comunicare. Non dotte analisi, non freddi commenti. Un semplice grido: VERITA'"
Ieri, 12/01/21 ilNM
Bologna, la farsa continua
La scorsa settimana sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di condanna di Gilberto Cavallini per la strage di Bologna. Niente di nuovo sotto questo cielo...niente di nuovo da questo muro di gomma. Sin dall'inizio è stato deciso che quella di Bologna dovesse essere una strage fascista...e così probabilmente niente cambierà questa opinione. Ma noi abbiamo il dovere di continuare a chiedere Giustizia e Verità. Non possiamo lasciar soli i nostri Camerati e tutte le persone che a distanza di 40 anni ancora si battono nelle aule di un tribunale e nelle strade, per scardinare questo muro di menzogne ed infamie.
È vero che stiamo attraversando un periodo a dir poco difficile, con questa pandemia che sta generando morti, perdite di lavoro ed incertezze sul futuro ma non possiamo permettere che la storia di Bologna scivoli nell'oblio; perché Bologna appartiene a tutti noi! Ed è giusto e doveroso appoggiare tutte le iniziative al riguardo. Che sia un libro, una conferenza o una raccolta fondi...perché le spese da sostenere sono tante! Così come tante sono le bugie di questo Sistema, che sembra quasi impossibile abbattere! Ma noi dobbiamo provarci...sempre!
Lo dobbiamo ai nostri Camerati ingiustamente accusati; lo dobbiamo alle vittime innocenti; lo dobbiamo a noi stessi! Perché Nessuno di Noi era a Bologna!
Tra le motivazioni della sentenza, da quanto riportato dalle cronache, non solo emerge una continua contraddizione, la strage sarebbe riconosciuta "di stato", ma i "colpevoli" sarebbero i fascisti. La questione del cadavere di Maria Fresu e la vittima rimasta sconosciuta, la riconosciuta inattendibilità processuale per l'uomo dei servizi a Beirut, Giovannone, che spostava completamente la pista delle indagini, rispetto al solito cliché che magistrati e giornalisti ripetono da oltre 40 anni, ormai, e che forse, avrebbe potuto portare ad individuare i veri colpevoli, e, infine l'accanimento giudiziario contro gli imputati già giudicati "colpevoli". Per non parlare del fatto che per condannare Gilberto Cavallini sarebbe bastato il fatto di aver dato ospitalità agli altri condannati nei processi precedenti.
La giustizia in Italia, una farsa in questo caso utilizzata per una sentenza politica, una farsa per una tragedia, per le vittime della strage, e per tutti i camerati che sono stati perseguitati, carcerati o costretti alla latitanza, fin dal 28 agosto 1980, per i camerati che sono stati assassinati perché, magari, era comodo trovare dei colpevoli che non potessero difendersi, e per le loro famiglie, per chi si è trovato costretto a viaggiare nelle carceri di tutta Italia per andare in visita ai propri cari, e per chi i propri cari invece li ha persi per sempre. Sono stati tutti riconosciuti estranei alla strage, innocenti, eppure questo stato, questa democrazia, a molti ha negato la libertà, ad altri ha negato la vita.
A Bologna, fuori dalla stazione, c'è ancora quella lapide con scritto strage fascista, dovrebbe esserci scritto strage di stato, se non altro per tutti i depistaggi che gli uomini dello stato hanno compiuto dal 2 agosto 1980 ad oggi, e per le sentenze politiche di una magistratura impegnata nella ricerca di facili e comodi " colpevoli ", non importa se si tratta di innocenti.
Fabio Bellani e Massimo Esposito