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Codreanu sfila sotto un arco di braccia teseCodreanu, il Capitano.

Onorato e commosso. Felice di parlare con Voi del Capitano, una delle più alte personalità della storia romena e della spiritualità politica universale.

Conscio che voi, più di tutti gli altri gruppi politici o culturali comprendete la vera dimensione degli argomenti necessariamente presenti in questa nostra meditazione, conscio pure del fatto che forse siete gli unici, disposti a meditare su questi argomenti, mi permetto di sfogarmi con voi, di parlare senza censure, col rischio di scandalizzare o stupire. Vi assicuro però che ogni mia parola sarà fondata su prove, su certezze, sulla verità, sull'evidenza.

Cominciamo con ciò che del Capitano ci dice l'Enciclopedia Treccani, del 1948.

Articolo scritto da un esule, la cui opera fu proibita dai comunisti, come si vede dal libro dei testi proibiti, Bucarest, 1948, n.143.


LA FIGURA DEL CAPITANO. Evola, pag. 19(n.3),37.

"C.C. personalmente, ci è apparso come una figura fra le più chiare, le più leali, le più compenetrate di un profondo idealismo e di una nobile indifferenza per la propria persona, che noi abbiamo avuto modo di conoscere in movimenti analoghi di altri paesi."(Evola, pag.25).

Cioran dice nel 1940: "Prima di C. Codreanu, Romania era una Sahara popolata. La fede di un uomo ha generato un mondo che lascia dietro la tragedia antica e Shakespeare. E questo, proprio nei Balcani!"

I PREGI DELLA VISIONE DEL CAPITANO.

Considero essenziali due aspetti della sua visione politica, simile a quella di Oliviero Salazar e di Fr. Franco, che avendo il potere politico e militare in mano sono stati dei vincitori.

1-La comprensione profonda e quasi unica del fenomeno comunista, come incarnazione del male assoluto, che vuol dire: menzogna, odio, furto, crimine, stupidità: le 5 punte della stella massonico-comunista.

Qui dobbiamo sottolineare un fatto strano ma non troppo: il fenomeno comunista nella sua ampiezza è stato sottovalutato anche dai più seri anticomunisti che non lo hanno sperimentato in diretta, cominciando dallo stesso Duce, dal Fuhrer e fino a voi stessi.

Forse gli unici a capirlo, senza averlo provato è stato il Capitano, in Romania e una bambina in Portogallo: Lucia di Fatima. Attraverso mezzi metafisici, però, come secoli prima, Giovanna d'Arco.

Veramente colui che lo ha definito meglio di tutti, in poche parole sintetiche, degne della miglior scolastica latina è stato il Papa Pio XI: il Comunismo, sistema "intrinsecamente perverso". Ma si è fermato lì. Altrimenti tutti hanno sbagliato, occupandosi anche di altri fenomeni, considerati ugualmente importanti, iscrivendo così il comunismo fra i mali normali di una società.

In realtà si deve capire che il comunismo non ha affinità con nessun'altro sistema politico, religioso o sociale, essendo ben peggiore di tutti. Non sappiamo per ora se una setta satanica riesce a incastrare i suoi membri, più del comunismo. Ciò che è sicuro, davanti al comunismo, le peggiori tirannie appaiono angeliche: il sistema dei faraoni, l'inquisizione, il terrore nazista, (non quello vero, bensì quello gonfiato dalla propaganda) ecc. Tutti, anche i migliori l'hanno giudicato solo dal lato politico, sociale, antireligioso, ecc, tralasciando l'aspetto metafisico, fondamentale.

"Lotteremo, dice il Capitano nel 1936, anche se le porte dell'inferno semiasiatico e anticristico tentassero di rovesciarsi come una lava devastatrice sulla nostra nazione".

Il Capitano ha capito l'aspetto metafisico del comunismo: l'incarnazione del demonio che esiste davvero, che non è un simbolo. Col comunismo ti trovi davanti a una stregoneria di vaste proporzioni, davanti alla quale, armi, astuzie, guerre, studio, istruzione, catechismi, non fiatano. Ancora adesso, tutti i mali attuali provengono dal comunismo defunto, che ha lasciato i suoi vermi, microbi e micie in tutte le cose esistenti oggi: natura geografica, anima, spirito, cultura, politica, arte, costume, religione, liturgia eucaristica, funerali, parate militari, emigrazione, visione della vita.

Non è stato vinto da nessuno. Solo da Dio. Il governo occulto l'ha scaricato nel 1989, dopo aver succhiato fino al midollo i rispettivi popoli e dopo aver capito che non avrebbe più funzionato per i loro interessi.

Di fronte a tanto male, dal lato della Religione ci vuole un 'esorcismo fortissimo, richiesto davvero dalla Madonna di Fatima nel luglio del 1917 (che nessuno ha esaudito); mentre dal lato politico militare ci vuole una strategia arcangelica. Ecco perché il movimento legionario doveva essere messo sotto la protezione ed il nome dell'Arcangelo Michele.

Infatti, il primo impulso di questo movimento è stato la lotta disuguale di un gruppo di giovani contro il bolsevismo: vedi l'inizio del libro del Capitano, "La Guardia di ferro", pag.27.

A J. Evola egli disse: "A Roma, a Berlino, dovunque Lei vada, dica a tutti coloro che si battono per la nostra stessa idea che la Guardia di Ferro è incondizionatamente al loro fianco nella lotta implacabile contro la democrazia, contro il comunismo, contro l'ebraismo."(1938).

Il segreto della sua sveltezza politica sta nell'uso delle ispirazioni divine che provengono dagli esercizi ascetici cristiani; sta nel:

2.: Ruolo essenziale che il Capitano da alla Persona ed alla Chiesa di Gesù Cristo, l'unico Dio esistente.

E qui non mi direte che parlo pro domo mea e faccio il prete. Qui sono felice di osservare l'identità fra la mia visione su Gesù e sulla Religione e quella del Capitano.

Forse per questo aspetto, in molti dicono che il legionarismo è unico fra i movimenti politici.

La religione non è fattore soggettivo o culturale, o morale. Dio non esiste a seconda del gusto della gente. Il criterio non è la nostra necessità. Dio esiste a prescindere dal fatto se è buono o cattivo, secondo i nostri criteri.

Codreanu sapeva che : "vi sono due aspetti....vedi Evola, pag. 22.// n.7,pag.24. Guerra celeste, pag 43.

Legato a questo fenomeno è l'ascetismo mistico della Legione, praticato attraverso le 4 opere fondamentali per ogni vera ascesi:

-preghiera disciplinata ed ordinata

-digiuno disciplinato dal calendario della Fede

- celibato per il corpo d'assalto, le squadre della morte.

-voto di povertà per i capi. Vedi Evola, n.6, pag.21-22. 33,34.42.

Sapeva, dunque, che il Cristianesimo significava essere soldati di Cristo, asceti, mistici, seri, severi, combattivi, non ottusi e neppure molli, pacifisti, giocherelloni, come il Cristianesimo moderno, che fa di tutto meno che pregare, digiunare, vivere poveri e casti.

La Legione difende la regalità sociale di Cristo: che comincia con la fedeltà alla MONARCHIA:

Cornelio Codreanu diceva: "Noi siamo tutti monarchici." v.Evola, pag.44.

Il Capo dello Stato deve essere persona sacra. E non lo può essere senza l'unzione di Cristo, l'unico Santo, e senza una corona con la Croce.

Il Duce stesso fu fedele al Re, finché il re non lo tradì. Franco preparò personalmente la restaurazione della Monarchia. Il rexismo di Léon Dégrèlle aveva il re nel nome.

Ecco perché, pur essendo buon amico di Julius Evola, non poteva approvare il suo paganesimo basato su una visione pagana, rispettosa degli antichi dei che non sono, non esistono.

Noi siamo di Gesù Cristo, non perché la sua religione è più bella o più utile, bensì perché volenti o nolenti abbiamo capito che è l'unica vera. Che cioè, Gesù è l'unico Dio che esiste veramente e che, proprio per questo può essere il nostro creatore e salvatore. Solo Lui, nessun altro può mandarci dall'alto, direttamente o attraverso la Beata Vergine, gli angeli ed i santi, ispirazioni, energie, miracoli, per vincere il nemico, per diventare eroi e santi. Così, invece di una religione falsa, meglio l'ateismo.

Chi oggi sceglie altri sistemi, ci crede davvero? O lo fa per poesia, per simbolismo? Queste infatti sono cose ridicole.

(Infatti non è provato che i teorici dei vari paganesimi nazional-poetici, credevano davvero nell'esistenza vera degli dei. Per Rosemberg, Evola, anche per Guénon, o per Schuon, perfino per Eliade, era tutta una cultura, un'estetica, un gioco simbolico, simile a quello massonico, o forse inferiore, perché i massoni hanno sempre confessato la Fede nel Dio, supremo architetto).

La Fede nell'esistenza degli dei si dimostra attraverso il culto, le liturgie, i sacrifici, la preghiera a questi dei. È un gioco pericoloso, questo, perché i profeti biblici, pur negando la loro esistenza divina ("si crede a un nulla"), non negano la loro esistenza demoniaca: la moltitudine degli dei sono creature angeliche diventate demoniache. Liturgie sataniche, dunque. Si scende in basso, malgrado le apparenze.

Il rapporto con la Chiesa? Vedi G. di ferro, pag.382.

Dunque la sublimità della Chiesa non si discute. Un vero uomo di destra sta a destra di Gesù, con le sue pecorelle, non con le capre, a sinistra e neppure lontano da Cristo.

Il fascismo ed il nazismo, pur rispettando la Cristianità, non davano alla religione il primo posto.

(è vero però che i fatti contano: Il Duce ha ri-creato da solo lo Stato indipendente della Chiesa, a Roma, con i patti lateranensi, i palazzi extraterritoriali ed il concordato; Nella Russia liberata dagli eserciti dell'Asse, Adolf Hitler ha ordinato la riapertura ed il restauro delle chiese, delle Icone e della vita religiosa; mentre a Lourdes, le basiliche ed i terreni dei pellegrinaggi, proprietà dello stato massonico ed anticlericale sono stati dati alla Chiesa con un decreto firmato da Adolf Hitler e dal generale Pétain. Non parliamo di Fr. Franco il restauratore delle cattedrali distrutte in Spagna, o di Salazar, coi loro gesti sublimi nei riguardi della Religione cristiana.

Solo per questi fatti, questi statisti si sarebbero meritati una statua nella Piazza San Pietro, rispettivamente sulla spianata di Lourdes, nelle varie città russe, spagnoli, portoghesi, ecc).

"L'Ecumenismo" anteterminem, del Capitano.

Sapeva che fra il legionarismo ed il fascismo, o il nazismo, o il falangismo, ecc., esistevano delle differenze, non solamente di dottrina. Ma non si è mai sentito nei veri legionari una pur minima critica a riguardo. Era un ecumenismo ante- terminem il loro, che guardava a ciò che univa e sorvolava su ciò che separava, per un ideale maggiore, contro il nemico comune.

Pur non essendo d'accordo con l'amico Evola,e col suo amore per la tradizione pagana, non ha pronunciato una sola parola di biasimo o di critica a riguardo, (neppure io, in verità).

Ad ogni modo, egli vede i tre movimenti come complementari: vedi Evola, pag. 7, 20.

Il Capitano propone Cristo, non polemizza con gli amici, sa che i democratici, buoni cristiani alleati con la massoneria e col comunismo erano e sono molto più lontani da Cristo che non i vari Evola o Rosemberg.

Gli ALLEATI DELL'ASSE. Gli alleati nazi-fascisti sono stati corretti con i legionari come con tutti gli altri. Si possono accusare di tutto, meno che di falsità.

I legionari stavano nello stesso lager dove era la principessa Mafalda di Savoia, uccisa nel bombardamento americano, insieme con la dama di compagnia: Buchenwald. Nello stesso momento fu ucciso il capo comunista, Thelmann, tutti, 8000 morti; 24 agosto, 1944. Nessuno sarebbe stato ucciso. I tedeschi liberano i legionari in Germania, il giorno dopo la caduta di Antonescu, nei riguardi del quale non hanno più alcun obbligo.


LA MISERA FIGURA DEI NON EBREI: vedi Evola, pag.28, trasform.pag.45,(28, ridotto)

Lo intuiva, ma non ha fatto in tempo di vedere la misera figura che i non ebrei hanno fatto davanti al terribile esame del comunismo, che richiedeva onore, sacrificiu, martirio.

GLI ERRORI DEL CAPITANO.

Con tutto questo splendore dentro la sua personalità, il Capitano è stato ucciso ed il legionarismo vinto. Come gli amici, il Duce ed il Fuhrer, il fascismo, il nazismo. Vogliamo vedere la loro parte di colpa, senza diminuirne quella degli avversari?

Gli errori del Capitano furono gli stessi, in altra maniera, però, del Duce, ma soprattutto del Fuhrer. ha messo troppa carne al fuoco: esaltazione della nazione; lotta contro i corrotti; l'imposizione delle leggi cristiane, la formazione dell'uomo nuovo; la lotta contro il comunismo. Poteva fermarsi qui. Ma poi, anche la lotta contro la massoneria, contro i nemici della nazione, la punizione degli avversari, la vendetta contro le ingiustizie ed un certo culto della personalità. Alle quali, il Duce aveva aggiunto la realizzazione di un Impero, la conquista di nuove colonie, il culto dello Stato e del Capo.

Troppo. Troppo soprattutto per una sola generazione. E tutto fatto con troppa passionalità, aggressività, fretta, panico quasi,..."Che furia, che furia", avrebbe detto Rossini.

Fretta e aggressività generale: ma, in realtà era l'andazzo spirituale di tutta quanta la società, che non andava per il sottile. Basta vedere i film degli anni'30, per comprendere com'erano i nostri padri. Giusti, aggressivi, ma troppo fragili, il male avrebbe vinto contro i nostri cari.

Nel caso dei nazionalisti si aggiungeva la stessa disciplina, terribilmente severa, aggressiva, violenta anche, pur se necessaria, mal sopportata dalle masse di ieri, e insopportabile per quelle di oggi, noi compresi. Grazie a questi elementi, comprendiamo, in parte, il motivo della disfatta.

Errore che non fece Salazar e neppure Franco, che sono stati i più vicini, come spirito, al Capitano ed al legionarismo. Vinsero con la loro moderazione e l'umiltà di fermarsi in tempo, così, morirono onorati nel loro letto e sul trono.

 

LA MORTE DEL CAPITANO.

I legionari di Papanace accusano Horia Sima, con il suo comportamento irresponsabile dell' uccisione del Capitano e di tutto il terrore aggiunto in seguito.

- Avrebbero accaparrato la guida della legione in modo furtivo

- Avrebbero inaugurato il terrorismo, contrariamente alla linea di non violenza del Capitano:

- Una bomba nel teatro di Timisoara

- dinamite presso l'azienta hidraulica di Cluj

- incendiate aziende forestali in Bucovina

- tentativo di incendiare le sonde di petrolio di Prahova.

Il Capitano, dalla prigione manda la circolare dell'ordine per la nonviolenza, il 13 novembre. Sima ne contesta la validità.

-si continua con l'attentato grave al rettore dell'università di Cluj, çtef. Goangè amico del Re.

Il Re, arrivando da Londra e da Berlino, già dall'Ungheria ordina l'esecuzione del Capitano e degli altri 13, con lui.

Il Conte Ciano nel diario:

"17 sett.1939. Mi ricordo che durante le mie conversazioni a Berghof, Hitler ha ripetuto almeno tre volte che Re Carlo avrebbe pagato caro l'assassinio di Codreanu, che da parte di madre aveva sangue tedesco. Non sarei sorpreso se oggi, Hitler chiuderebbe il conto con il Re della Romania.

Ciò è successo davvero, nel 1940, quando la Romania è stata divisa senza un colpo d'arma, grandi territori nazionali essendo occupati dalla Russia sovietica, dall'Ungheria e dalla Bulgaria ed il re mandato in esilio.

Poi la guerra santa del 1941 è stata perduta, il paese con mezza Europa è stato invaso dai mostri sovietici, per 45 anni, ed il costo umano, per la Romania sola è stato di 2 milioni di massacrati in tempo di pace, dopo il 1944.

Noi vediamo in questo il castigo di Dio per i misfatti commessi nei tempi di libertà, culminati con l'assassinio di un innocente, che avrebbe meritato diventare Vincere: il Capitano. E se lasciamo lo sguardo storico, e guardiamo con gli occhi metafisici, sappiamo anche il motivo della sconfitta della Germania e dell'Italia: aver aiutato i comunisti sovietici, per tutto il ventennio con specialisti di ogni genere, armi comprese. Una vera cecità, culminata con il patto R-Molotov, attraverso il quale, Hitler regalò ai sovietici centinaia di migliaia di km. e 2 milioni di schiavi, tutti massacrati o finiti in Siberia. Con la boriosa idea tedesca di poterli ricuperare facilmente. Il risultato si conosce. (Ma non è in gioco un territorio: è il patto con il diavolo, che Dio non può tollerare. Diciamo tutto questo nello spirito legionario. Non si fanno patti con il diavolo. Mai).

VALUTAZIONE.

Valutare oggi il Capitano ed i suoi avversari, valutare la loro opera ed il loro comportamento ?

Oggi, nel 2000, la valutazione è bivalente. La valutazione di qualunque avvenimento o personalità, fenomeno o tendenza verificatesi prima del 1945 parte da due posizioni: quella dell'uomo libero, vissuto cioè dentro un sistema noncomunista, (che può essere il vecchio paganesimo, la teocrazia cristiana, la democrazia, l'islam...ecco, come vedete, metto tutto questo fra i regimi della libertà: vi scandalizzo, non è vero?) e poi la posizione di coloro che sono passati attraverso la immane tribolazione del Comunismo.

Voi siete dentro la prima categoria, io nella seconda. Di conseguenza, le nostre valutazioni sono e devono essere diverse e non dobbiamo sforzarci di metterci nei panni dell'altro perché è impossibile e non fruttuoso. La tribolazione comunista ha introdotto un nuovo criterio, che a noi sembra il più vero e definitivo che chiamerei la sofferenza impervertita.

Mi ci devo spiegare.

Noi, i sopravvissuti del Comunismo siamo stati resi patetici, ridicoli, incapaci di far capire, incapaci di renderci credibili, incapaci di trovare le espressioni giuste per raccontare l'inenarrabile. Noi siamo veramente ciò che gli ebrei si lamentano, in modo soggettivo di essere diventati nei campi nazisti. Dicono sempre: voi non capirete mai ciò che è successo laggiù. Ammesso che fosse vera la loro variante, la loro tragedia è ancora narrabile. Ciò che è successo nel regime comunista, non si può raccontare, né riprodurre nei film, perché non esistono parole, immagini o atmosfere simili, per renderne l'idea.

Ecco ciò che è successo: Una volta completata l'invasione bolsevica-comunista, tutti i non comunisti, cioè tutte le persone, tutte le dottrine, i partiti, le religioni, le correnti culturali, scientifiche, sportive, i modi di vita, di divertimento, di pensiero o di follia, si sono trovati schiacciati, massacrati, proibiti, annientati sotto lo stesso scarferone. Nelle prigioni e nei gulag, nella stessa cella si sono trovati faccia a faccia, in pesantissime catene i legionari, coi loro agguzzini democratici, i fascisti coi loro denunziatori socialisti e coi comunisti dissidenti, i vescovi cattolici con gli avversari ortodossi e protestanti, i geovisti coi sacerdoti di varie confessioni, coi rabbini e coi muezzin islamici; i nobili con gli operai specializzati, i borghesi coi contadini ribellati contro la colettivizzazione; le suore vergini con le più raffinate attrici della putrida borghesia, gli asceti dei monasteri con i più famosi ministri, banchieri, cortigiani del Palazzo reale, tutti umiliati, torturati, affamati, sterminati nella stessa cella, tutti etichettati con la stessa ingiuria: fascisti, nemici del popolo. (Grande onore veramente. Gli appelativi, tutti falsi, con i quali i comunisti riempiono la stessa persona a loro avversaria: "nemico del popolo, sfruttatore, borghese imperialista, capitalista, spia del Vaticano, fascista, reazionario, retrogrado, controrivoluzionario, bandito, cane rabbioso," sono certificati per noi di estrema onestà e innocenza. In prigione eri chiamato "signore", davi del "signore", era proibita la parola "compagno", come indegno. Ma era un onore.)

Tutti gli avversari del Capitano e della Legione, iscritti o non iscritti nel suo libro,"Per i legionari", liberali, democratici, socialisti, di destra o di centro sono stati massacrati dai comunisti con indicibili torture, umiliazioni e fame programmata in anni di prigionia.

Dall'abisso infernale di quel lager è balzato in tutti i nostri il rincrescimento di essersi accusati e battuti reciprocamente, per differenze minime, per peccatucci veniali, trascurando il vero peccato, il vero sacrilegio, il vero ladrocinio, la vera perversione che rodeva la nostra società.

E' vero che la nostra esperienza non ha insegnato molto agli altri, soprattutto alle destre occidentali, sempre in polemica, le une con le altre, neppure i vari cristiani, in alleanze perverse coi nemici, da bravi utili idioti.

A noi invece, sì. Perché dopo la grande tribolazione, capisci finalmente, davanti a questa incredibile, sconcia accomunanza il giusto peso delle caratteristiche di ciascuno.

Questo comportamento dei comunisti ci ha aperto gli occhi: abbiamo capito che fra tutte le forze non comuniste avversarie fra di loro non c'è tutta quella differenza che essi vedono. Alla fine i criteri di tutti loro sono identici: il bene ed il male biblico. Anche se voi usate l'espressione "al di là del bene e del male", in realtà non mi direte mai che il crimine, la menzogna o il denunziare i genitori sono un bene e la preghiera o l'onestà è un crimine. Il comunismo lo pretende, invece.

I comunisti ci hanno abituato a credere che tutti i non comunisti fossero fascisti.

E' vero che li consideriamo degli ignoranti in mala fede, livellatori, mistificatori, ecc. Ma non stupidi. Essi, nella loro intelligenza diabolica vedono più lontano e più profondo. Nei lunghi anni di lager, mentre ci ripetevano questa loro fissazione, abbiamo capito il vero peso, superficiale delle differenze fra tutti i non comunisti.

Abbiamo capito perché i popoli dell'URSS hanno accolto i nazisti ed i fascisti, (così chiamavano gli eserciti dell'Asse) con pane, sale, fiori, canti, musiche e processioni religiose con icone e statue sacre, dissotterrate, come avrebbero accolto anche gli inglesi o gli americani se fossero venuti a liberarli. Gli uni e gli altri conservavano l'umanità essenziale, per cui, neppure gli italiani, all'arrivo degli alleati non hanno provato quel terrore specifico davanti all'occupante, dopo il 1943. O, meglio, ricordiamoci il sentimento delle genti italiane, ma anche tedesche davanti ai due occupanti: gli alleati occidentali da un lato ed i comunisti da un altro. Chiamare liberazione l'invasione sovietica è un insulto, un atto di cinismo imperdonabile. Sotto il regime di Lenin, o Stalin, una invasione turca o di Gengis Khan in Russia sarebbe stata avvertita come liberazione.

Un'altra prova:

I profughi non avevano preferenze: fra due occupazioni, la gente fuggiva sempre verso gli anglo-americani: in Polonia, prima, poi nella stessa Germania, o in Italia, dalla Dalmazia verso l'ovest. La fuga degli animali, (dai cinghiali alle galline, dalle capriole agli uccelli volanti) dall'est all'ovest della Russia, insieme con la ritirata tedesca-fenomeno che non si è verificato 3 anni prima, all'inverso, davanti alle armate dell'Asse è un fatto ancora da studiare e da capire, quando si inventerà la psicanalisi per gli animali. (Non scherzo!).

Dopo la guerra, in piena pace, i profughi fuggirono sempre dal comunismo verso altre zone: raggiungere la democratica America, o la Svizzera, l'islamica Arabia, il teocratico Nepal hinduista o lo Stato del Vaticano era uguale: davano la stessa sicurezza e quasi gli stessi diritti. Avevano ed hanno in comune l'umanità ed il concetto di libertà.

Mi direte: libertà nell'Arabia islamica o nella Germania di Hitler? Uguale a quella americana?

Rispondo: le differenze ci sono; ma gli esuli dal comunismo non le vedono.

Certo, noi oggi, preferiamo tutti la libertà senza censure. Ma questa si deve ancora costruire.

Del resto, Adolf Hitler stesso voleva la pace con gli alleati occidentali. E se avesse ottenuto la pace separata, avrebbe rinunciato alla lotta contro gli errori occidentali, concentrandosi contro il comunismo solo, che solo alla fine aveva scoperto come il vero nemico. L'ammiraglio Donitz aveva ereditato questo desiderio. L'assurda scelta occidentale di continuare l'alleanza con il nemico è stata l'opera del governo occulto, ma anche della profonda cecità delle persone, che da bravi utili idioti hanno continuato in una illusione che ha rovinato l'anima di intere generazioni ed ha permesso la schiavitù di un mezzo mondo.

Nell'Italia, minacciata di morte, forse non tutti potevano fare la scelta della Repubblica di Salò. Ma condannare ancora oggi questa scelta, non voler capire una certa scala di valori, è scandaloso. Il Capitano avrebbe scelto Salò.

Il vero nemico dei tempi del Capitano era il comunismo, come ideologia, come partito, come stato, come forma mentis. Tutti i gruppi politici, tutti i governi di allora dovevano trovare un piattaforma comune con le formazioni legionarie, fasciste, salazariste, naziste, falangiste, nazionaliste, in genere, per sconfiggere il comunismo e liberare la Russia.

Mi direte che i fenomeni in questione erano legati reciprocamente. Che tutti gli ebrei, tutti, senza eccezione avevano finanziato la rivoluzione comunista. Che colpendo un'elemento, toccavi tutti gli altri.

È vero. Ma la politica del temporeggiamento e del fare finta del nulla, tipica dei grandi strateghi ( di un grande stratega della malizia come Stalin), avrebbe funzionato.

MA SONO TUTTI UGUALI?

No.

Il partito della fiamma, per il semplice fatto di non avere iscritto nel suo programma neppure una virgola che contrasti con la dottrina della Chiesa Cattolica; per il fatto di non aver disprezzato la parte gloriosa del suo passato; e per il fatto che i suoi militanti amano e coltivano la verità storica sui fatti e sui personaggi storici, contro la corrente mistificatoria ebreo-massonico-marxista e degli attuali vincitori, ha sufficienti titoli per guardare con serenità avanti, per aspettarsi un buon giudizio della Storia e davanti a Dio.

Non sono tutti uguali, però, malgrado ciò, se vogliamo guardare con totale obiettività, una gran parte degli avversari politici o culturali o religiosi hanno in comune con noi lo stesso sentimento riguardo alla religione, alla morale, alla famiglia, alla proprietà, alla dignità della persona, contro chi vorrebbe la distruzione della religione e di tutto ciò, per farci vivere nella più cieca schiavitù ed insicurezza. Le differenze constano, più che altro, nella fermezza, nella serietà dei mezzi, nella lentezza o nell'accellerazione dei tempi, nella durezza o nella fiacchezza di carattere.

Sarebbe ideale se, in uno slancio ecumenico salutare, tutte le altre forze cristiane, razionali, positive si unissero a voi, e voi a loro, per sconfiggere il nemico di tutti, così come non lo hanno fatto i nostri padri.

I NEMICI DI OGGI.

Oggi, i nemici immediati sono due: all'interno, l'anarchismo satanista, che è una forma di comunismo alla baronessa Kolontai, rinviata a suo tempo da Lenin; e l'islam all'esterno. Se guardiamo, come i nostri padri, a tutti i nemici, saremo schiacciati un altra volta. E visto che i nostri sono sempre divisi, il destino potrà essere proprio questo.

Perciò, il futuro non sarà positivo per noi, perché, da buoni non semiti e non coagulabili intorno a un'ideale comune, saremo invasi e vinti dai satanisti, dagli islamici, uniti nell'idea di sottometterci e di distruggere la Cristianità.

Si illudono però di vincere. Vincerà, per un tempo, un gruppo senz'anima, un governo occulto intorno all'anticristo di turno, non per la propria forza, bensì per il misero comportamento delle masse distratte e dei prelati senza fede.

 

LE REALIZZAZIONI DEI NOSTRI NEMICI, PER IL FUTURO:

-Imporranno l'ideologia politico-culturale massonica

-imporranno forme religiose neo-pagane, come New Age, ciò che vuol dire culti illusori verso dei che non esistono, svuotando l'umanità delle energie e dell' aiuto della SS.ma Trinità, unico e vero Dio e consegnandola alle forze del male.

-imporrano i culti demonici, le messe nere, la stregoneria, i rapporti multisessuali come rito "sacro" a livello universale.

Si salveranno da tutto questo, intatti, piccoli gruppi di cattolici ortodossi, di islamici e di ebrei osservanti, che data la loro incompatibilità reciproca non saranno uniti nella lotta contro il nemico.

La vittoria finale è però del Cristo. Non solo in cielo, ma già sulla terra. Importante è trovarci dalla Sua parte, da crociati, da soldati, da virili eroi, non da addormentati. Gli islamici e gli ebrei, diverranno cristiani, alla fine e per ultimi. Ed in mezzo a una massa di miliardi di rinnegati, pervertiti, ridotti alla massima schiavitù e ignoranza, una piccola gregge di eroi, di santi, confessori della verità e della divina saggezza cristiana finirà per vincere. Poi, accoglierà il Cristo glorioso che verrà.

Il Capitano, questo lo aveva capito, soprattutto alla fine, quando, come Szalasi in prigione si era concentrato su Cristo, da vero confessore della Fede, prima di essere ucciso.

La vittoria può essere incerta sulla terra, però certa dal lato dell'eternità.

Ora vi saluto col saluto legionario, per cui migliaia di persone sono finite davanti al plotone di esecuzione:

-Viva la Legione ed il Capitano!

- Presente!

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