"Perché siano come tronchi nella neve. Apparentemente vi sono appoggiati, lisci sopra, e con una piccola scossa si dovrebbe poterli spingere da una parte, no non si può, perché sono legati solidamente al terreno. Ma guarda, anche questa è solo apparenza." ( da "Meditazioni" di F.Kafka).
Non è facile scrivere di un uomo, un uomo non va scritto ma va "vissuto", tutto questo si complica se quest'uomo è Franz Kafka. Il dramma è proprio questo: l'incomunicabilità delle parole e la falsità del linguaggio.Così mi trovo dinanzi ad un muro, il muro di ciò che non ho vissuto. Non credo nella psicanalisi,così di Kafka rimangono le sue grandi "bugie", perché‚ ogni grande opera artistica è una grande menzogna, ma una menzogna brillante ricolma di verità. Così Kafka non solo ha il merito di aver mentito, ma d'aver portato tutto questo nell'eterno flusso dell'arte che ci sbarra il cammino per cui l'incontro non è rimandabile ma è presente e ci guarda con gli occhi delle sue opere.
La sua grandezza risiede nell'aver osservato che l'assurdità non è l'assurdo ma il "normale" che ogni tanto si sveglia. Così assurdo e reale
perdono i confini e ci passeggiano a fianco.Tutto è "normale" per cui tutto è imprevisto. Ma la sua genialità non consiste solo in questo, ma anche e soprattutto nella sua scrittura, una scrittura che non grida quasi mai ma racconta con voce umana. E' questo suo distacco a renderlo unico: Gregor Samsa (il protagonista delle "Metamorfosi") non si stupisce troppo della sua nuova condizione, ma la vive consapevole del suo destino, e non c'è l'apoteosi dell'incubo. Si è detto che i personaggi di Kafka si muovono in spazi geometrici astratti, quasi mai si incontra un fiume, un fiore, la natura è quasi inesistente nella sua opera e se c'è è puramente mentale: uno stato della coscienza.C'è chi parla di un Kafka doppio. Il Franz diurno impiegato ed anonimo passante, ed il Franz notturno medium e sonnambulo. Non sono d'accordo. Kafka è uno ed unico, divoratore instancabile di situazioni ribaltabili ed in lui giorno e notte si confondono. Così i suoi personaggi si confondono in ritmi ed abitudini a cui non appartengono, ma anelano all'infinito ed il mondo che li circonda, li chiude in un desiderio senza fine, che è a loro immagine e somiglianza ma anche ostacolo.Una vita migliore è possibile ma il "sistema" spezza loro il cammino in minuscoli passi e spezza l'Uomo in bambino. Il suo è un messaggio positivo e non oscuro, perchè le sue "righe" non sono "righe" ma fessure, spiragli in cui brilla una luce lontana.Nero Monterosa