Gallo d’Istria
Dopo la scomparsa del generale, in Malaga il 31 marzo 1994, la vedova, Janne Brevet, avvisa Giancarlo che, se desidera, gli permette di copiare il materiale del marito conservato in casa. Com’è naturale, la proposta ci eletrizza: scanner e computer portatile in macchina, partiamo da Milano, destinazione Madrid. ( Giancarlo sostiene che non è necessario fermarsi, se non per fare gasolio in fondo solo 1600 chilometri in una notte.. tanto guidavo io e arrivati la mattina a Madrid subito al lavoro... io ). Madame Janne ci fornisce scatoloni di documenti, e un’altra camerata, Conchita, momentaneamente assente da Madrid, ci mette a disposizione il suo appartamento nel quartiere di Carabanchel. Giusto per puntualizzare Giancarlo comunica a Madame "Madam, 72 ore e le riporteremo tutto..." Ogni mio commento è superfluo.
Vi restiamo asserragliati tre giorni (noche y dia) scannerizzando tutto; per la verità l’uso del plurale è un po’ improprio in quanto Giancarlo, con la scusa delle sue scarsissime capacità informatiche, si limita a scegliere i documenti da copiare per primi ed a sfruttare regolari turni di sonno (privilegi della gerontocrazia). Fin qui tutto normale; finalmente, dopo due giorni Giancarlo decide che possiamo concederci una sosta per uscire a mangiare ( da notare Giancarlo decide che potevamo mangiare, lui è ascetico io molto meno ). Dato che come sempre il denaro abbonda cerchiamo la stamberga più misera del quartiere e nella lista la scelta è dettata dalla voce costo. Ci attira “gallo” e mai scelta fu più infausta, ce la ricorderemo a vita: ci portano, dopo che Giancarlo mi aveva assicurato che "gaglio" era un gallo, un pesce dal gusto orribile, odore nauseabondo, una lisca unica. Naturalmente trangugiamo il tutto, non si potevano sciupare né soldi né tempo . E la fame e la sete imperavano su tutto.
Ecco così narrato il legame fra noi, quell’orribile pesce e l’archivio del GENERALE.
Luca BONIARDI
Superfluo dirlo ma di questa disavventura culinaria ne ho un piacevolissimo ricordo e la disponibilità, l'Onore, di riviverla sono immediati.
Rileggendo queste righe mi sono soffermato su due aspetti; il primo non era pensabile non rispettare il termine delle 72 ore, non era nelle opzioni possibili, il secondo che la parola data da uno valeva per tutti, senza se e senza ma. Proprio all'ultimo, riscorrendo questo piccolo scritto, per trovare gli immancabili errori di battitura, mi è venuto in mente una targa bronzea vista, durante questa cavalcata in Europa a Medinaceli. Sembra incredibile ma il vecchio Ez parla di "gallo". E' proprio vero, l'idem sentire travalica il Tempo e incide la Storia.