Sono passati decenni dal mio primo incontro con il Generale, ma sembra che sia stato ieri, le emozioni ed i ricordi sono vividi e presenti, quasi indelebili nella memoria, no sbaglio, nelle emozioni e nell'enorme Onore che mi è stato concesso di poter essere accolto in casa Sua. Il mio Onore si Chiama Fedeltà mon Chef
Era fine novembre, la città era affollata di giovani venuti da tutta Europa.
Nonostante l'età, nonostante il peso dell'età era stato disponibile ad accoglierci nella Sua casa, con semplicità, con gioia.
Ci accoglie la moglie, Madame Juana Brevet, un breve scambio di presentazioni reso difficile unicamente per la nostra scarsa conoscenza delle lingue straniere.
Entriamo in soggiorno, la veduta sulla città è fantastica, il sole del tardo pomeriggio gioca sui tetti creando luci ed ombre. Ci presentiamo, non siamo soli. Incontriamo giovani venuti da ogni parte d'Europa, ci unisce una fratellanza di spirito, è come se ci fossimo conosciuti dall'Alba del Tempo. E' difficile descrivere le emozioni provate, la sensazione di avere di fronte chi ha rappresentato una diversa concezione di vita, chi ha avuto la forza di continuare la propria vita quando il mondo era in rovina.
La magia delle parole ci avvolge, ci impregna l'animo. Entrano due giornalisti. Chiedono " Ci rilascia un intervista ? " l'accettazione è immediata. I giornalisti chiedono " Dove possiamo andare ad intervistarLa ? " La Sua risposta gela i giornalisti e ci riscalda come il sole in primavera "Questi giovani sono venuti da ogni parte d'Europa, sono la mia gente, con loro non ho segreti !".
Ora riposa in pace, ma ode ancora il richiamo dei "fratelli nello spirito".
Ora riposa in pace in un modo di spiriti liberi.
Ora riposa in pace con tutti i fratelli caduti.
Luca Boniardi