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Il Cavaliere, la Morte, il Diavolo (Clik immagine)l Guerriero Sacro, la forza del Divino che si incarna nell'Uomo. Un filo sottile attraversa la storia legando a sé i Guerrieri Sacri dei tempi antichi, i Berserkir , i Monaci Guerrieri, i Templari. Analizzando la Storia si può affermare che la peculiarità del Guerriero Sacro sia la missione di difendere il proprio popolo e la propria terra indipendentemente dalla possibilità di vittoria, ma semplicemente perchè questa è la ragione d'essere del Guerriero Sacro.

Il Guerriero Sacro è in comunicazione con il suo Dio e con i suoi Dei, coniuga l'essere Umano con il Divino e scende in guerra per volere della divinità per tutelare il popolo. Le sue armi quindi non solo solo materiali, ma sopratutto spirituali.

I primi precursori di Guerrieri Sacri si ritrovano nella mitologia Greco – Romana con la presenza dei Semidei, guerrieri nati da un Dio e da un essere umano. La missione dei semidei è quella di combattere contro il male, qualunque forma esso possa avere. L'ineluttabile vittoria è data dall'unione fra Dio e Uomo che crea un essere molto più potente in quanto racchiude la forza divina e il coraggio dell'uomo. Fra tutti Ercole merita senza dubbio un posto d'Onore come esempio di colui che sacrifica se stesso per salvare altri.

Nel mondo norreno i Guerrieri Sacri per eccellenza sono i Berserker, gli Uomini Orso conosciuti anche come Úlfheðinn (Uomini Lupo), guerrieri che dedicavano la loro vita ad Odino e a Thor, si vestivano solo di pelli di Orso o Lupo da loro uccisi. Riuniti in comunità vivevano separati dagli altri norreni. Durante i riti per entrare in comunicazione con il divino assumevano sostanze allucinogene, prima di un combattimento assumevano funghi allucinogeni entrando in uno stato d'estasi mistica che li rendeva insensibili al dolore ed alla paura.

Con l'espansione del cristianesimo in Europa, la forma del guerriero sacro muta il suo ruolo, assumendo oltre al ruolo di difensore del debole, anche quello di difensore delle Virtù cristiane. Artù e i suoi cavalieri, nel ciclo brettone, immersi in una società dove ancora convivono cristianesimo e paganesimo, devono divenire gli esempi di virtù combattendo i Sassoni (ancora pagani). La stessa Tavola rotonda rimada inevitabilmente al cenacolo di Cristo e dell'Ultima Cena, la ricerca di una purezza spirituale (quale massima aspirazione del cristianesimo) si identifica nella Ricerca del Sacro Graal.

Il medioevo e l'istituzione del feudalismo portano un ulteriore evoluzione della figura del Guerriero Sacro. Ormai la società è totalmente cristianizzata e il Guerriero Sacro diventa il Cavaliere. Ma pur cristianizzato nel giuramento dei Cavalieri e sopratutto nella trasformazione da Uomo a Cavaliere si ritrovano gli aspetti dei Guerrieri Sacri, basti pensare alla rinascita dell'uomo in Cavaliere, alla veglia notturna. Con Carlo Magno e i Paladini, il Cavaliere continua la sua “sacra missione” combattendo i Mori che hanno invaso la l'Europa invadendo buona parte della terra ispanica. Nell'Orlando furioso, di Ludovico Ariosto, vengono ripresi i temi epici della Chanson de Roland composta da un trovatore nel XI secolo. Il Cavaliere Orlando si sacrifica per il suo Re, ma essendo il Re unto dal Signore, il sacrificio coniuga umano e divino, l'essenza fondante del Guerriero Sacro ora divenuto Cavaliere.

Il rapporto tra Dio - Imperatore - Cavaliere dura sino a che la Chiesa con le riforme Gregoriane, divide la società in tre ordini: Oratores, Bellatores e Laboratores. Questa riforma, realizzata per motivi di supremazia politica, rompe un alleanza millenaria fra il potere dei guerrieri e il potere divino. La conseguenza per la società è devastante, i Cavalieri perdono il filo diretto con Dio, filo diretto che ora è unicamente in mano al clero ed al papato romano. La dissoluzione della Cavalleria ha però un esito inaspettato. Mentre molti diventano semplici soldati al soldo del potente di turno molti entrano negli ordini monastici, per ritrovare la comunicazione ed il rapporto con Dio. Un esempio su tutti Bernardo da Chiaravalle, da Cavaliere lascia le armi ed entra nell'Ordine Cistercense.

Papa Urbano II nel 1095 indice la I° Crociata. Finalmente i cavalieri hanno di nuovo un nemico da affrontare, il Saraceno, ma sopratutto uno scopo “Sacro” la riconquista della Terra Santa. Re e Cavalieri scendono in campo chiamati dal Papa, che rappresenta la voce di Dio, la volontà di Dio, rinasce l'unione fra l'uomo e il divino, ritorna il Guerriero Sacro.

Ugo di Payns, è in Terra Santa, è già un monaco, ma si sente ristretto nei panni di monaco, così come definiti dalla riforma gregoriana,non appaga il bisogno del sacro. Si rivolge quindi a Bernardo da Chiaravalle che da Cavaliere è diventato monaco può comprendere meglio di qualunque altro il bisogno del sacro. Bernardo da Chiaravalle scriverà "l'Elogio della nuova Cavalleria" (De laude novae militiae ad Milites Templi), in esso da il suo placet alla nascita di un nuovo ordine di Monaci Guerrieri: i Templari. Dopo quasi 200 anni dalla riforma gregoriana nel 1037 Clemente V, con l'appoggio di Filippo il Bello re di Francia, cancella definitivamente il Guerriero Sacro, colpevole solo di essere un Uomo che si compenetrava nel Divino.

Templare

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