Sembrano essersi tutti mobilitati giornalisti, o pseudo tali, da Scanzi a Tommasi e Berizzi, politicanti di professione, in buona compagnia dalla Quartapelle a Morassut, per una nuova missione con l'immancabile appoggio della " gioiosa macchina da guerra " dell'anpi. E via con richieste a Mattarella, interrogazioni, articoli di giornale, petizioni on line, toni da linciaggio mediatico sui social: la missione antifascista è in atto.
Nomi che ai più non dicono nulla, illustri sconosciuti, mobilitati e nobilitati in nome di quel sempreverde antifascismo che dà lustro alla sinistra politicamente corretta di questa povera e malridotta Italia. Non importa se è proprio la loro parte politica tra i responsabili della rovina di quello che una volta era conosciuto come il Belpaese.
L'obiettivo del momento, la nomina ad Ambasciatore d'Italia in quel di Singapore di Mario Vattani.
Una carriera diplomatica di tutto rispetto, dagli Stati Uniti all'Egitto, fino al Giappone, alternata alle passioni per la musica e per la scrittura. Ha scritto quattro libri negli ultimi anni. Ma ha un "gravissimo peccato originale": la partecipazione ad un concerto di quella che un tempo era chiamata "musica alternativa" quasi una decina di anni fa, per non parlare dell'attività politica fatta in gioventù, e dalla quale stando alla " pubblica accusa ", non avrebbe mai preso le distanze.
E così parte il circo dell'isterismo democratico, sottolineandone il " nome d'arte", i presunti saluti romani ed altri episodi del passato, episodi di scontri che spesso e volentieri, hanno accompagnato chiunque facesse attività politica, e che molte, troppe, volte vedevano finire sul banco degli imputati chi si era difeso mentre gli aggressori finivano col rivestire il ruolo delle vittime.
Del resto la prerogativa di " lorsignori " è quella di disumanizzare e demonizzare chi non la pensa come loro, nulla di nuovo, e non importa se in passato una persona è uscita assolta oppure se gli organi competenti le hanno dato ragione in contenziosi disciplinari per quanto riguarda l'attività lavorativa.
Così come non è importato mai a nessuno, sempre per quel che riguarda una certa specie di "galantuomini" politicamente corretti, in passato di rinfacciare pubblicamente i precedenti penali di chi semplicemente a distanza di anni si trovava un posto di lavoro, oppure usare qualsiasi mezzo pur di impedire un'assunzione di una persona a loro sgradita perché di un'altra idea, ed usando sempre il ricatto dei precedenti o di eventuali problemi che la persona in questione avrebbe eventualmente potuto creare in futuro.
Oggi non fa nulla se uno dei loro, ad esempio, sarà condannato per concussione, così come non fa niente, sempre per i "politicamente corretti" a senso unico, se ai Benetton vengono elargiti 2,4 miliardi, come buonuscita, dopo il disastro mortale di Genova. Tutti indignati per la scarcerazione di Brusca, ma nessuno s'indigna per la legge che premia i cosiddetti "pentiti", generalmente gente senza scrupoli che si pente per approfittare, appunto, di tutti i "benefici", e non per un reale ravvedimento personale, di personale c'è solo il tornaconto. Esattamente in linea con il modus vivendi di un'intera classe politica.
Loro sono i buoni, loro sono i detentori della " verità assoluta ", loro sono i democratici, loro sì che combattono " contro il fascismo ", e non importa se hanno sostituito la giustizia sociale con i cosiddetti " diritti civili ".
Manca il lavoro e la possibilità di una vita dignitosa? È ben più importante l'antifascismo.
Fa niente se l'Italia sta attraversando la peggiore crisi economica a causa della pandemia, di una pandemia che non è stata affrontata come si doveva sempre grazie anche a " lorsignori ", che, è bene ricordare, sono quelli degli aperitivi multietnici ed antirazzisti nell'inverno del 2020 prima del lockdown, sono quelli che dicevano che non c'è nessun pericolo per l'Italia.
Il 2 giugno è stata la festa della repubblica, la repubblica dell'Unione europea col suo "libero mercato" che nulla ha a che fare con l'Europa dei popoli, la repubblica della "società aperta", la repubblica del malaffare, la repubblica dei corrotti, la repubblica politicamente corretta, la repubblica dei " diritti civili " & del pensiero unico, la repubblica dei Benetton, dei Brusca & company.
E Mario Vattani invece?
Dalla descrizione dell'editore del suo ultimo libro, "È nato in Francia nel 1966 e ha completato i suoi studi in Inghilterra. Entrato in carriera diplomatica a ventitré anni, ha lavorato negli Stati Uniti, in Egitto, e soprattutto in Giappone.
I suoi articoli su Sol Levante e Asia sono apparsi su varie testate nazionali. Ha pubblicato con Mondadori i romanzi Doromizu, Acqua torbida (2016) e Al Tayar. La corrente (2019).
Nel 2020 ha pubblicato con Giunti il saggio Svelare il Giappone, vincitore del premio letterario Antonio Semeria Casinò di Sanremo nello stesso anno.
Il suo libro La Via del Sol Levante, racconto autobiografico che assume a volte le fattezze del saggio storico, è stato inserito dall'Ambasciata del Giappone nelle celebrazioni ufficiali del 150mo anniversario dei rapporti tra Italia e Giappone.
Pubblicato da Idrovolante Edizioni nel 2017, ha inaugurato la collana "Sedici Raggi", che si arricchisce di anno in anno con nuovi titoli legati alla cultura giapponese.
Ecco chi è Mario Vattani.
In uscita con il nuovo romanzo, Rika, ancora per Idrovolante Edizioni .
Mentre lui, il diretto interessato, al momento non è intervenuto nella vicenda, né ha replicato all'isterica e pretestuosa campagna contro la sua persona.
Sulla sua pagina, si possono leggere poche e chiare parole.
"Sempre grato al mio sensei"
In questi giorni ricordo una regola che ci ha insegnato.
"Non entrare mai nel ritmo dell'avversario. Mantieni la guardia e osserva i suoi movimenti: più sono ampi e minacciosi, più è smarrito, distratto dalla sua stessa arma".
Fabio Bellani