Previsione rivelatasi esatta, direi addirittura circostanziata. E non solo sul trappolone di Milano e sul ruolo di certe rubriche televisive, ma anche su altri due aspetti: i tentativi di provocare una spaccatura nella coalizione di centro-destra, e la manovra per riportare la Lega al ruolo di “guscio vuoto padano”, privandola di ogni mordente, di ogni spinta sovranista e populista.
Orbene, al punto in cui siamo mi sento di poter rilanciare la previsione: da qui al 2023 ne succederanno ancora tante, tantissime.
Fino al 2023, dicevo. Perché Meloni e Salvini possono dimenticarsi di andare a votare prima. A meno che un repentino cambio di umore dell’elettorato non possa far presagire una loro sconfitta nelle urne. Cosa che oggi appare altamente improbabile. I pronostici potrebbero cambiare soltanto se, qualche mese prima del voto, non accadano cose turche, magari innescate da un generale sconquasso che possa seguire ad un esito a sorpresa delle elezioni presidenziali.
Se tutto dovesse andare secondo il copione giá scritto (Draghi Presidente della Repubblica e un qualsiasi governo per tirare a campare in qualche modo), il duo sovranista potrá scordarsi le elezioni anticipate. Anche nell’ipotesi di Draghi Presidente, soprattutto nell’ipotesi di Draghi Presidente. Perché Draghi é garante della conservazione degli equilibri europei ed atlantici, e non potrá quindi favorire – in alcun modo – l’arrivo al potere di una compagine sovranista.
La prospettiva potrebbe cambiare soltanto se le strategie di Calimero-Letta e di Ciuffettino-Conte dovessero uscire con le ossa rotte dalle elezioni presidenziali. E non penso tanto all’ipotesi (remota) di un Berlusconi redivivo, quanto piuttosto alla possibile vittoria di un candidato che sia espressione diretta di Renzi, prontissimo a ripetere il giochetto di Enrico-stai-sereno.
Ma, riprendendo il discorso iniziale, quelli che rischiano di piú adesso sono Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Sarei pronto a scommettere che, in questo momento, Qualcuno stia elaborando un piano per impedire che possano arrivare al governo. E, per essere chiari, penso a un Qualcuno straniero. A un Qualcuno italiano sará lasciata poi l’esecuzione materiale del piano.
Questa – per caritá! – é soltanto una previsione. Come dicevo, non ho mica la sfera di cristallo.
Le opinioni eretiche
di Michele Rallo