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La dittatura del pensiero unico (Clik immagine)Per pochi…. Perché lungo, ma anche perché ha la pretesa di stimolare sprazzi di libero pensiero. Più corto non riuscivo a farlo e se avessi voluto essere esaustivo sarebbe stato lungo 10 volte tanto.
Nessun sistema totalitario del passato è mai riuscito a conseguire un controllo sociale e ascendenza sui cervelli della popolazione come quello liberal-democratico oggi imperante. Ogni singolo individuo è controllato, sorvegliato, scannerizzato per quel che sono le sue convinzioni, tendenze, gusti e, quel che più conta, condizionato con un sistema propagandistico raffinatissimo. Non c’è cittadino che non sia convinto di essere libero nelle sue decisioni, che il suo agire è ispirato dalla propria libera coscienza. E di fatto non ci sono gendarmi che lo costringono a fare o non fare questo o quello. Agisce in base alla formattazione cerebrale subita e che egli nega. Non acquista questo o quello perché persuaso; non pensa a questo o a quello perché indotto a pensare in quella maniera; non aderisce alla fede ideologica di sistema perché condizionato: no, lui crede di essere emancipato e libero in base al proprio “libero pensiero”.
Tutto questo è reso possibile dal conformismo imperante al quale è subordinato tanto il politico quanto il giornalista e l’intellettuale. Nei talk show dove imperversano sotto la regia di pseudo moderatori/giornalisti dall’eloquio e pensiero talmente banale e allineato al linguaggio/pensiero “politicamente corretto” che chi ancora preserva un minimo di libero pensiero autonomo non può far a meno di star male o di ridere nell’assistere a questo circo. Falsi bisticci e urla sul contingente; perfetto allineamento e condivisione all’ideologia del pensiero unico e totalizzante.
Da ultimo l’esternazione del Presidente della Repubblica (che ogni giorno che Dio manda in terra non ci risparmia la sua concione morale) il quale se ne esce con un "Non si invochi la libertà per sottrarsi alla va@@inazione perché quell’invocazione" equivale a "mettere al rischio la salute altrui". No a vie di mezzo, tuona Mattarella, perché il concetto di "salute come bene pubblico" consente di sottolineare il "richiamo alla responsabilità sociale e al dovere morale e civico della va@@inazione". Insomma, farsi il va@@ino è un dovere morale.
Mi trovate una che è una voce giornalistica o intellettuale che OSA alzare il ditino per formulare un concetto alternativo? Mi trovate un letterato che OSA fare il contro-canto logico a tale affermazione, che sappia cogliere le insite contraddizioni e la evidente “manipolazione” concettuale? No, il Presidente della Repubblica è intoccabile, non ha opposizione di nessun genere: monarca intoccabile. Solo osanna, una sorta di autorità religiosa il cui dire è dogma. “Il nostro amato presidente” che dice la sua al festival di Venezia, subito dopo a Pavia, quindi al salone del mobile dove Beppe Sala (sindaco di Milano) va di rincalzo sostenendo che “Con questo salone del mobile Milano è orgogliosa di offrire all’Italia e al mondo una visione democratica”. DE-MO-CRA-TI-CA(!!!!!), la parolina magica e banale che la si può infilare ovunque, anche in un rotolo di carta igienica e così facendo si è fichissimi. “W il mobile democratico dunque”.
Con il processo di Norimberga che condannò i medici “nazi” perché sperimentavano sugli internati ammalati alla ricerca di cure (poi han detto che facevano anche altro, ma questo è appunto un altro discorso) si è stabilito che da lì in avanti (1948) nessun paziente può essere curaro senza il suo consenso di malato. Norma osannata come DE-MO-CRA-TI-CA e fatta propria da tutti gli Stati che si declinano come DE-MO-CRA-TI-CI.
Qui con l’inoculazione del va@@ino siamo prima ti tutto davanti al paradosso che neppure di malato si stratta, ma di una cosa che si inietta per PREVENIRE la malattia e la si vuole rendere obbligatoria. Al contempo ci dicono che bisogna inocularsi per non infettare e che gli inoculati sono brave persone con alto senso civico premiati con il lasciapassare verde. Ma mettete che tra una decina di persone conviventi – (o assieme a spasso per il mondo) che hanno preso la doppia dose e sono muniti di lasciapassare – una si infetta e non denuncia la convivenza con gli altri nove (che si sentono protetti dall’inoculazione e dal lasciapassare verde e non sono interessati al tampone e che appunto grazie al lasciapassare vanno dove vogliono) in automatico possono essere loro gli “uintori” per il non va@@inato che in quanto tale non è per gioco forza infetto. E questa e una delle tante cose che mi porta a sorridere di certe costruzioni concettuali.
Ma è il concetto correlato alla libertà agitato da Mattarella in contrapposizione al dettato di Norimberga che fa doppiamente sorridere. E a maggior ragione fa sorridere quando leggiamo di giornalisti che paragonano l’essere vaccinati a chi rispetta il semaforo rosso e il non va@@inato che è trasgressore. Per non dire dei contorcimenti concettuali di filosofi di turno sul concetto di libertà di cui poi ci dice Mattarella e la conseguente obbligatorietà perché non inoculandosi si limita la libertà altrui i quali, tra l’altro, a rigor di logica, se vaccinati nulla dovrebbero temere. Ma siccome qui la narrazione sulla immunità è evidentemente manipolata, su cui oggi glisso, ecco che tutto il castello sulla questione “libertà” comincia a vacillare tanto più se stiamo al fatto che la stessa agenzia sanitaria europea e le case farmaceutiche che il siero producono parlano ancora oggi di “sperimentazione non conclusa rimandando al 2023. E l’escamotage è che la decisione dell'obbligatorietà può essere solo politica la quale decisione va a sostegno della “libertà” degli inoculati di PRETENDERE l’universale inoculazione, cioè a discapito di chi non vuole, in contraddizione con quanto normato a Norimberga per i già ammalati, figuriamoci per chi ammalato non è ancora (farmaco preventivo!)
Non posso dilungarmi qui sulla questione “libertà”, “democrazia”, “dovere civico” , perché lo scritto diventa troppo lungo per una pagina facebook. Ma ci ritornerò. Ma dal momento che non sto scrivendo per quanti sono interessati alle boutade di 10 righe e questo è una sorta di contro-editoriale, accenno ad un altro argomento (magari poi svilupperò anche questo).
In tutta evidenza la situazione ha generato una massa di paranoici e ossessionati. Per costoro l’argomento h24 è la pandemia e va@@ino con tutto il correlato. Si svegliano la mattina e questo è il loro primo pensiero che li accompagna anche nel sogno notturno. Non parlano d’altro e se ci conversi spesso rasentano l’isteria. È una delle conseguenze della dis-informazione e del conformismo mediatico, del fatto che filosofi e intellettuali e esperti del settore altro oggi non sono che dei cagnolini ammaestrati al circo nei talk show in onda h.24 senza soluzione di continuità.
Io la metto giù così, con uno stoico modo di dire spagnolo: “se non c’è rimedio, perché ti preoccupi? E se c’è rimedio, perché ti preoccupi?”. Ma non tutti sono stoici.
Dunque capisco perfettamente lo stato d’animo di queste persone ormai ossessionate. Il pilastro che sta a fondamento del loro malessere in tutta evidenza è LA PAURA. C’è stato chi ha sostenuto che uno dei motivi del successo del cristianesimo lo si deve al fatto che ha introdotto l’idea di resurrezione nella carne, e quindi di vittoria sulla morte fisica. Si risorge e rivedremo madri, mogli, figli, padri, fratelli. E siccome la paura della morte – o comunque l’istintiva inclinazione a preservarsi da essa – è una condizione tanto animale quanto umana, ecco che l’idea di poter vincere la morte ottiene ampio consenso (per i cristiani suscettibili: so benissimo cosa è il cristianesimo e la sua potenza spirituale etc., ma quel che ho qui scritto è più che plausibile e nulla toglie a cristianesimo e alla sua teologia). Sta di fatto che quanto oggi accade in piena pandemia ha sicuramente una certa analogia con la conversione al cristianesimo per PAURA. Il Sacro Graal oggi sta nella siringa, per alcuni, mentre per altri quella stessa siringa contiene un insidioso veleno che si rivelerà tale tra qualche anno. Questo dualismo genera paranoici su un fronte e sull’altro. Persone che si fanno preda di ossessione, diventano isteriche, non VIVONO più: e cerchiamo di capirci sul cosa si intende per VIVERE che ovviamente non significa mangiare, defecare, fottere, lavorare, dormire, consumare. Cose di cui per altro alla fine l’ossessionato/paranoico si priva… (in tutto o in parte) almeno alcune di esse: dormono poco, mangiano poco e male etc…
In ogni caso, se ci vuole comprensione per il cittadino comune che cade in paranoia, nessuna comprensione può essere concessa ai giornalisti, politici, filosofi, intellettuali che hanno rinunciato alla autentica libertà e a svolgere il ruolo che gli dovrebbe competere. Più che pietà fanno schifo.

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