Percorrendo da Siena la vecchia strada che congiunge la città del Palio a Colle di Val d’Elsa circa a metà strada, sulla sinistra, l’attenzione viene stimolata da una collinetta la cui cima è contornata da mura che disegnano un cerchio quasi giottesco; è il paesino di Monteriggioni trasferitosi quasi intatto dal Medioevo ai giorni nostri.
Siamo in piena Toscana e di colpo ripiombiamo all’epoca delle guerre fra guelfi e ghibellini, fra la vicinissima Siena e Firenze, insomma Dante fa capolino fra gli alberi; Dante che nel 31° canto dell’Inferno ci descrive “ … in su la cerchia tonda Monteriggion di torri si corona …”. Al richiamo di
una simile guida turistica non si può resistere. Poche centinaia di metri e si raggiunge la perfetta cinta muraria ove è consentito l’accesso pedonale. Il paesino, una manciata di case, tutto racchiuso dalle mura, è lì, lindo e ordinato, ad accoglierci con la sua minuscola chiesa romanica di Santa Maria Assunta, le sue abitazioni disposte ordinatamente e funzionalmente alla difesa in prolungati assedi. Ed in effetti Monteriggioni, sorto nei primi anni del 1200 su un preesistente insediamento longobardo, ha subìto nel corso della sua lunga storia diversi assedi ma non fu mai espugnato. Cadde una sola volta ma a causa del tradimento di un ufficiale della guarnigione che consegnò il castello.
Monteriggioni vale assolutamente una visita ed anche se non ha la stessa fama di altre simili strutture non sfigura affatto al confronto. Penso a Carcassonne a soprattutto ad Avila. La cittadella linguadocana è certamente più monumentale e “medioevale” ma traspare un poco di artificialità dovuta all’abile ristrutturazione di Violet-le-Duc; il parallelismo con la città di Santa Teresa è più complesso, impossibile sfuggire al fascino del suo vissuto complesso gotico e alle sue monumentali mura. Vi è però una forte differenza (a prescindere dalle dimensioni, Avila una città grande e potente, Monteriggioni un piccolo paesino): Aliva era circondata da spazio praticamente disabitato mentre Monteriggioni era inserita in un tessuto sociale e culturale vivissimo, il cuore pulsante d’Italia e perciò (in quegli anni) d’Europa.
Attualmente Monteriggioni è una tappa della via Franchigena, il lungo cammino per pellegrini che unisce le Alpi a Roma; ulteriore motivazione per i più ardimentosi a indossare uno zaino e ad immergersi, con un tuffo di ottocento – novecento anni, nei secoli fra i più avventurosi del nostro passato.