Militia è certamente uno dei testi di Leon Degrelle più siginficativo ove l'autore coniuga spiritualità, ricordi autobiografici es analisi politica con un susseguirsi quasi lirico. Il brano che segue è intitolato "Flottiglia di anime", titolo che in se racchiude, magistralmente, un mondo che non è perduto ma semplicemente in viaggio
Avevo sognato un secolo di cavalieri forti e nobili dominatori di se prima che dominatori di altri, l'essere umano si è barricato dietro il proprio egoismo ed il proprio piacere, la virtù ha abbandonato il suo canto naturale e l'aria è carica di tutti i rinnegamenti morali e spirituali.
Noi usciremo da questo decadimento solo attraverso un immensa rettificazione re-insegnando agli uomini ad amare, a sacrificarsi, a vivere, a lottare ed a morire per un ideale superiore.
Contano soltanto la fede e la fiducia ardente, l'assenza completa di egoismo e di individualismo, contano soltanto le qualità dell'anima e le sue vibrazioni, il dono totale, la volontà; di tenere alto al di sopra di tutto un ideale nel disinteresse più assoluto.
Giunge l'ora in cui per salvare il mondo vi sarà bisogno del pugno di eroi e di santi che faranno la riconquista.
Respirare, riprendere a credere alla virtù, alla bellezza, alla bontà ed a un amore.
Sentire danzare attorno a se sulle onde mille altre vele gonfie di vento portate da uno stesso soffio verso la stessa chiamata.
Quando il mare dorato vedrà affluire questo biancore la rivoluzione sarà in marcia levata sulle vette di questa flottiglia di anime.