Poche ore dopo la strage di Bologna, lo stato decise che erano stati i fascisti. Lo disse per bocca dell'allora presidente del consiglio Cossiga, e da quel momento le indagini e le sentenze nei quattro decenni successivi sono state puntualmente condizionate.
A rivelarlo, a distanza di anni, lo stesso Cossiga e lo conferma il verbale (informale) del vertice notturno al termine del quale furono indicati come colpevoli i fascisti. Non solo quell'affermazione non era sostenuta da nessun elemento ma la maggior parte dei presenti riteneva che la matrice della strage non fosse fascista ma internazionale.
Contro un'intera area politica, si è accanita una giustizia politicizzata: arresti, persecuzioni, anni di carcere, latitanza e condanne contro chi era completamente estraneo a quelle infamanti accuse. Gli omicidi di militanti, accusati che non potevano più difendersi, i depistaggi, le manovre dei servizi segreti e degli inquirenti, sarebbero una prova evidente del gioco sporco messo in piedi da chi aveva interesse ad individuare "colpevoli" di comodo e a nascondere la verità e quindi i veri responsabili.
Da una sorta di movimento d'opinione, ad eccezzione di una breve parentesi negli anni 90 in cui si contestarono le indagini a senso unico, il dogma si trova ancora allo stesso punto di allora: la responsabilità dei "mostri fascisti" rimane ancora un requisito indispensabile, per una giustizia che in realtà è una tragica farsa.
Non bastava la recente condanna di Gilberto Cavallini l'ennesima ingiustizia.
All'ultimo processo attualmente in corso altro teorema. Bellini viene indicato dall'accusa e da tutti i media come elemento di Avanguardia Nazionale. Non solo la persona in questione, innocente sino al terzo grado di giudizio, non ha mai fatto parte di Avanguardia, che non era nemmeno presente nella zona di residenza dell'individuo, né di altre formazioni dell'area della cosiddetta " estrema destra ". A nulla sono servite le conferenze stampa e le dichiarazioni dei militanti di Avanguardia. La " grande stampa " italiana ha sentenziato: Bellini è un elemento di Avanguardia Nazionale.
Come scrisse un amico tempo fa, "Se le bombe fossero state la nostra passione l'Italia sarebbe diventata un cumulo di macerie e se lo stragismo fosse stata la nostra divisa, oggi le rappresentanze di sinistra in parlamento sarebbero numericamente più snelle".
Nessuno si sogna, invece, di porsi una domanda, e pure piuttosto semplice, i depistaggi dei servizi segreti, con tanto di relative condanne, a chi hanno giovato in realtà?
Non certamente ai fascisti che erano proprio gli obiettivi dei depistaggi.
La legge è uguale per tutti, una frase che dovrebbe essere rimossa dai tribunali italiani, così come quella targa di accusa, posta fuori dalla stazione. come condanna imfamante per un'intera area politica.