Il giorno dopo, Venerdì di Passione, Gesù fu crocifisso. Quando venne deposto dalla croce uno dei suoi discepoli, Giuseppe d' Arimatea, Lo avvolse in un lenzuolo e Lo portò nella tomba di famiglia che si era da poco fatta costruire lì vicino. Mentre il corpo di Gesù veniva lavato e preparato per essere sepolto, alcune gocce di sangue uscirono dalla ferita infertagli dal centurione; Giuseppe la raccolse nella stesse coppa che era servita per la consacrazione dell'Ultima Cena. Giuseppe lasciò la Palestina e si rifugiò in Britannia con il Santo Graal, qui questo è rimasto per 5 secoli, affidato ai sacerdoti della chiesa Aquae Sulis. Nel VI secolo a causa dell'avanzata di eserciti pagani si volle portarlo in un luogo più sicuro. Quindi un sacerdote si incaricò di portarlo a Roma dal Papa.
Per mettersi in salvo a causa dell’arrivo dei barbari, fu costretto a fermarsi sull’isola Comacina, e si pensó che fu il Graal a proteggerli dai Longobardi. Infatti l’isola prese in quel periodo il nome di “Cristopolis”, città di Cristo, poiché da una parte, nascondeva il Santo Calice in cui si era raccolto il sangue di Gesù e dall’altra, rappresentava l’ultimo baluardo della cristianità contro gli invasori.
Il mistero del Graal e il suo collegamento con i Templari e Maria Maddalena è presente in uno dei piccoli villaggi che si affacciano sul lago: Ossuccio.
Nel centro del paese si può ammirare la chiesa romanica di Santa Maria Maddalena, celebre per il singolare campanile di stile gotico, una Rennes-le-Chateau lombarda, che alimenta le leggende che collegano Maria Maddalena al Graal. All’interno vi sono numerosi croci templari e una croce potenziata, essendo parte dell’antico Hospitalis, destinato all’accoglienza dei pellegrini e a destra dell’altare un piccolo antro conserva un calice, alludendo al celebre mistero del Santo Graal. Sopra i vostri occhi nell’abside vi sono ancora tracce di alcuni segni zodiacali che sembrano tracciare l’avvento di nuove ere, sussurrando i segreti del santo calice all’infinito.
Quando i Longobardi ebbero la meglio e l’Isola Comacina venne ceduta con tutti i suoi tesori, però, il Graal finì nell’Alto Lario.
La leggenda narra che il Santo Graal venne portato a Piona (LC) nel 589 e vi rimase fino al 603, adorato in una cappella appositamente eretta per la reliquia. Poi sarebbe stato spostato ancora verso le montagne per sottrarlo alla regina Longobarda Teodolinda che lo voleva alla sua corte. A farlo sarebbe stato uno dei custodi.
Il Graal sarebbe quindi stato portato a Colico e poi all’interno dell’impervia valle che si apre di fronte al lago, la Val Codèra appunto.
Il luogo scelto per nascondere fu un enorme masso al termine di una conca, il Saas Carlash.
Il Graal sarebbe stato nascosto lì, ma quando i frati, su ordine del Papa, tornarono per recuperarlo, trovarono una distesa di massi. Una frana aveva reso irriconoscibile il paesaggio e introvabile il Sacro Graal.
Qui, molti, credono sia ancora disperso il Graal.