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Tori di Guisando, scultura Celtibera.(click CC license)Druidi, l'antica religione d'Europa, date e feste da ricordare. Non si tratta di folklore o di riproporre riti pagani, ma solo di avere la conoscenza dell'indissolubile legame per l'Uomo Europeo fra il misticismo pagano ed il misticismo cristiano. Il calendario celtico era diviso in quattro stagioni, con altrettante feste celebrate il primo giorno dei mesi di febbraio, maggio, agosto e novembre. Molto rilevanti, per la cultura druidica, erano  i solstizi e gli equinozi, come visione mistica del ciclo solare.

Quella del 1 febbraio si denominava IMBOLD, o festa dei falò. Alla sera si accendeva un gran fuoco, presso cui si recavano le giovani vergini, portanti rami di nocciolo e torce di paglia intrecciate. Queste fanciulle preparavano anche un pasto, a base di gallette (da cui è rimasta l'usanza delle frittelle della Candelora) che distribuivano poi ai partecipanti alla festa. Si festeggiava così la fine del grande freddo, il ritorno della luce ed il risveglio della natura.

La festa degli innamorati di San Valentino risale al tempo dei Druidi. La tradizione dice che era organizzata in onore dei giovani e che nel corso di essa ogni ragazzo o ragazza scriveva il nome su un "foglietto" che veniva collocato in un vaso; verso sera si accendevano dei grandi fuochi di paglia e si tiravano a sorte i nomi dei presenti, estraendoli dal vaso e accoppiandoli; le coppie così scelte dal destino venivano poi presentate e l'uomo offriva alla donna un mazzo di fiori alla presenza del Druida.
Tra il 12 e il 14 febbraio, per i celti, era credenza che avvenisse l'accoppiamento degli uccelli e durante questo periodo si tenevano delle feste. Nell'antico idioma celtico le parole valet, vales e valez significavano: "Giovane uomo non sposato in età puberale".


20-21 MARZO - EQUINOZIO DI PRIMAVERA
Anche il tradizionale dono delle "uova di Pasqua" deriva da una credenza celtica. Nella ricorrenza della festa, corrispondente alla attuale Pasqua e da loro denominata OSTERA, usavano offrire alcuni particolari doni alla DEA-MADRE. Questi regali erano: un ramo con gemme  una lepre ed un uovo dipinto di rosso, che è il colore simbolico del sole. Questo uovo rappresentava un piccolo sole ed essi lo donavano alle persone più amate con l'augurio che l'astro maggiore splendesse continuamente sul loro capo durante il cammino della vita. Ancora oggi, in diverse località dell'Europa è possibile trovare le uova pasquali collegate alla lepre che per i popoli di origine celtica è simbolo della luna di primavera comparabile a Iside, la dea madre degli Egizi, la quale donava la vita al pianeta generando il proprio figlio: Horus, il DIO-SOLE.
Questa festività "fissa" fu trasformata in ricorrenza "mobile" dalla Chiesa: nacque così la Pasqua cristiana che ricorda la morte di Gesù Cristo, ed è ancora d'uso regalarsi in questa occasione delle uova pasquali che sono diventate di cioccolata solo per un motivo di mercato.
Ricordiamo che l'equinozio di primavera era celebrato da tutti i popoli antichi. Ostara era, per i Celti germanici, la dea della primavera, in particolare era adorata in quella porzione del territorio rappresentato dall'odierna Austria (e si noti come sia simile l'assonanza dei due termini).

Calendario Celtico ( Clik per immagine )Dalle nostre parti, esattamente in Val Cavargna sul lago di Como, si festeggia il 1° maggio o CALENDIMAGGIO: è la vittoria della primavera sull'inverno e si ricollega all'antica festa celtica di Beltane. Presso ogni villaggio veniva innalzato un grande albero, ornato con fiori e nastri e, spogliato di tutti i rami fino ad una certa altezza, era addobbato in cima con premi, per lo più prodotti mangerecci, ed era preso d'assalto dai ragazzi. Da tale usanza ebbe origine il famoso "Albero della Cuccagna".


Il 24 giugno, "Fuochi di San Giovanni" coincide con la festa celtica del solstizio d'estate, costituita da un ciclo di manifestazioni che avevano inizio nella notte precedente, il 23, per terminare il 29, oggi festa dei Santi Pietro e Paolo. L'usanza di questa festa era di saltare per tre volte attraverso il fuoco quando ancora ardeva, questo aveva il significato simbolico di un bagno purificatore. I tizzoni di questo fuoco venivano poi distribuiti dai Druidi ai partecipanti i quali li conservavano come potenti amuleti contro le tempeste ed altre calamità naturali.
Il SOLSTIZIO D'ESTATE - in cui la forza del sole è alla sua massima potenza - è un momento appropriato alla magia delle rune ed alla raccolta delle erbe.
I fiori gialli dell'erba di san Giovanni - Ipericum Perforatum - una pianta che, letteralmente, significa "l'erba del solstizio d'estate" - sono una decorazione difensiva molto efficace in quel giorno. Nove fiori che vengono raccolti e messi sotto il cuscino sono un amuleto tradizionale per i sogni framsynn (premonitori) di ogni genere. Il vischio è un'alternativa ai nove fiori.
Le cerimonie druidiche del solstizio d'estate si svolgono all'alba e a mezzogiorno. Il rito dell'alba celebra l'arrivo del giorno più lungo dell'anno. Il sole viene accolto come un simbolo dell'allontanamento dell'oscurità in una nuova Età dell'Oro. Secondo i Druidi il primo bagliore del sole nel solstizio d'estate simboleggia la discesa dell'Awen, l'emblema del Nome Divino il cui segno esteriore è costituito da tre raggi di luce. Secondo il cerimoniale, bisognerebbe ringraziare il sole e confermare il valore della bontà, della verità, della giustizia, della pace e della saggezza:

Alzati, o Sole!
Lascia che l'oscurità della notte
Svanisca davanti ai raggi del tuo splendido fulgore!

A mezzogiorno, la cerimonia Druidica prevede l'incoronazione di uno dei membri dell'assemblea. E' questo, un onore che spetta alle persone che hanno del talento. la persona incoronata passa la corona ai suoi compagni, condividendo con loro il suo onore proprio nel momento in cui la luce splendente del sole ricade su tutti loro, nel pieno del solstizio.

La notte di S. Giovanni è particolarmente importante dal punto di vista magico.

Al 1° agosto si svolgeva la festa del sole detta LUGNASAD, caratterizzata da spettacoli, gare sportive e concorsi d'eloquenza.

Rappresentazione ruota dell'anno ( Clik fonte )Mentre il 31 ottobre, nell'ora esatta in cui tramonta il sole, iniziava la veglia di SAMHAIN o di HALLOWEN. Questo vocabolo, dalle magiche consonanti, è una contrazione delle parole celtiche: "All Hallow's Eve" ossia "La Vigilia del giorno di Ognissanti". Per i celti era una data importante perché segnava l'inizio del nuovo anno. In quella notte, secondo la tradizione, i defunti tornavano a visitare le loro antiche dimore, assieme ai SERVAN (folletti) e agli membri del cosiddetto "Piccolo Popolo", perché la porta che metteva in comunicazione il nostro mondo con quello antico, delle faje (fate), si apriva e permetteva agli abitanti dell' "altrove" di entrare in contatto con gli umani.

21-26 Dicembre - festa del solstizio d'inverno o Yule, dedicato alla rinascita dell'astro diurno. Nonostante l'austera stagione fredda, il sole del giorno del solstizio comincia piano piano a riprendere vigore e le giornate vanno facendosi più lunghe, il grande buio diminuisce e la luce torna a prevalere sulle tenebre e sull'oscurità.
Si bruciava un ceppo nel camino e se ne conservavano i frammenti che sarebbero serviti l'anno seguente per attizzare il fuoco nella medesima occasione mentre le ceneri venivano sparse sui campi incolti per assicurarne la fertilità.
L' "Albero di natale" è un'usanza di origine celtica, l'antico costume era di adornare un "sempre verde" pino od abete, che non muore d'inverno, con candele che simboleggiavano la forza che rinasceva al solstizio d'inverno.
Val la pena di notare come anche la figura di Babbo Natale - assai più recentemente abbia come colore principale dell'abbigliamento il rosso che rappresentava il Sole-Fuoco fin dai tempi più antichi. Il Natale cristiano si fa coincidere con questa antica cerimonia.

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