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Alle otto del mattino della ricorrenza di San Marco, il 25 aprile 2020, Luca metteva in linea il sito della Fenice. Dopo poche ore un caro amico, dalla Spagna, mi inviava, forse colpito dalla coincidenza delle date, il 25 aprile 1960, (del tutto casuale per la verità), un breve lavoro multimediale sulla fondazione di Avanguardia Nazionale  e su Stefano Delle Chiaie.

Questa lettera ci è stata trasmessa, con il consenso esplicito di Carola moglie di Stefano, per la pubblicazione sul sito. Ci sembra doveroso che tutti rispettino, nell'etica che ci dovrebbe distinguere, la volontà espressa. Quindi quest'immagine è ad esclusivo uso privato e non può essere divulgata con qualunque mezzo a chicchessia.Abbiamo deciso di non farci coinvolgere nella dinamica dei singoli movimenti politici e nessuno di noi ha avuto un passato in Avanguardia. Ma … ma.., Stefano è stato (più corretto dire è) un caro, fraterno amico e camerata. Un rapido giro di telefonate e la decisione di diffondere il filmato ricevuto; un veloce contatto con un vecchio militante storico di Avanguardia per avere il placet, una piccola modifica tecnica (abbiamo sostituito la scritta in scorrimento con il testo integrale fotocopiato da “L’aquila e il condor”) ed ora lo poniamo in linea.
Come detto io non ho mai aderito ad Avanguardia Nazionale ma con Stefano, fin da quando ci siamo conosciuti in un locale di Barcellona, sono stato legato da una calorosa, salda e reciproca amicizia che il tempo e le avversità non hanno scalfito. Nel suo libro Stefano usa parole gentili verso di me e ad un certo punto ricorda che fui l’unico, fra i rifugiati in Spagna, a non usufruire (leggi “sfruttare”) le strutture che aveva creato. Non è del tutto vero; con Stefano divisi il calore del cameratismo e della solidarietà, la fiducia, il sentirsi in una casa comune, parte di un tutt’uno. In più occasioni abbiamo compartito  pane e acqua, aspetti che hanno contribuito a cementare “un’amicizia nata figlia del pericolo”. Purtroppo per molti non fu così.
Fra i tanti esponenti politici che ho conosciuto Stefano fu uno fra i pochi che volle coerenza fra status politico e comportamento personale; ma il peccato della gelosia e dell’invidia rende cieche troppe persone e Stefano spesso fu bersaglio di mendaci malignità.
Approfittiamo tutti dell’occasione per tributare a Delle Chiaie, al di la delle nostre “provenienze”, l’onore e il rispetto che si merita.

Giancarlo

 

 

 

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