Gazzetta Ufficiale in data 01/02/2020. Il 23/02/2020 appare il Decreto Legge n° 6 Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19. (GU Serie Generale n.45 del 23-02-2020). Il primo provvedimento operativo è contenuto nel Dpcm 1 marzo 2020 con l'istituzione delle cosiddette zone rosse in Lombardia ed in Veneto. Poi giunge il Decreto del Presidente del Consiglio Dei Ministri 8 marzo 2020, chiamato nella comunicazione di massa "Decreto io resto a casa". Giunge il decreto "Chiusura Italia" Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 marzo 2020. Ed infine il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 aprile 2020 che ha prorogato la chiusura sino al 4 Maggio 2020. Nelle frenesie legislative appare, a firma del Commissario straordinario per la gestione dell'emergenza Dott. Arcuri, nominato con atto del 18 Marzo 2020, l'ordinanza n. 10/2020 che introduce il tema dell'app ( applicazione per telefoni cellulari ) Immuni.
Il 31 Gennaio il consiglio dei Ministri ha decretato lo stato di emergenza sanitaria per la durata di sei mesi, pubblicato sullaQuesti i fatti, da cui con un ragionamento logico, si arriva a una serie di considerazioni che sfociano nell'app "Immuni"
Il Governo Italiano era perfettamente a conoscenza della situazione almeno dal 31 Gennaio 2020, ma le prime indicazioni concrete alla popolazione sono state date il 1 Marzo, ad epidemia già in espansione e con le strutture sanitarie ormai in sofferenza di DPI ( Dispositivi di Protezione Individuale ). Poi un susseguirsi di norme, per arrivare alla nomina del Dott Arcuri, ( un commercialista ) come responsabile della gestione COVID19 che, penso di non essere smentito, è una emergenza sanitaria, temi notoriamente trattati nel corso di laurea in economia e commercio. Per inciso non essendo reperibile il CV del Dott. Arcuri non è dato sapere quali siano le sue competenze in campo sanitario gestionale, ma qui dobbiamo fidarci del giudizio del Presidente del Consiglio Conte secondo il quale il CV è idoneo. Valutando quanto accaduto sin ora è lapalissiano che il nostro Governo non era affatto pronto alla gestione dell'emergenza, e nemmeno nel mese di silenzio ha adottato azioni CONCRETE per permettere alle strutture sanitarie di gestire nel modo più efficace possibile l'emergenza. Mi chiedo come mai non sia stato interpellato l'Esercito Italiano ( forse non politicamente corretto?) che ha strutture, mezzi, e uomini addestrati per emergenze NBC ( siglia indicante la guerra Nucleare, Batterica, Chimica ). Mi chiedo come mai la nostra nazione non abbia scorte strategiche e come sia possibile, nel pieno dell'emergenza, ancorarsi al burocratese delle certificazioni, mentre il popolo muore. Un mese di inazione, un mese di decreti incomprensibili, per poi giungere al blocco totale. Quasi presi dal panico senza avere in mente, o forse senza avere il coraggio di esternarla, una precisa strategia. Indubbiamente siamo in guerra contro un nemico invisibile ma altrettanto letale, ed in guerra gli ordini devono essere chiari e precisi per permettere a tutti di eseguirli al meglio e soprattutto si dovrebbe sapere che non si va in guerra con le fionde. Queste le conclusioni che, ragionando sulla sequenza dei fatti, sembrano non essere state fatte da chi aveva o ha dovere istituzionale. Sorrido all'obbligo d'indossare le mascherine. Di solito le regole per la gestione di emergenze che interessano la nazione intera, o meglio le regole del buon senso imporrebbero, contestualmente alla dichiarazione dello stato di emergenza ( 31 gennaio 2020 ) il blocco immediato di tutti i prezzi di generi di prima necessità e generi strategici per la gestione della situazione. Questo non è stato fatto con il drammatico risultato che i DPI ( Dispositivi di Protezione Individuale ) sono stati oggetto di accaparramento, operatori sanitari sprovvisti di tutto, e prezzi saliti alle stelle. Senza dubbio un'ottima iniezione economica per qualche azienda, come vogliono le regole del mercato. Sorrido a dichiarazioni di politici italiani che si gonfiano dicendo abbiamo ordinato 100 milioni di mascherine ( dalla Cina e chissà quando arriveranno e se saranno distribuite ) senza sapere, o forse si ma tacendolo, che le mascherine chirurgiche o la serie ff sono usa e getta, con poteri filtranti differenti e una emivita differente, ma sono MONOUSO. Qui la logica politica supera la fantasia.
In questo quadro di fatti si inserisce, con una logica assolutamente consequenziale ai fatti suesposti, la decisione di utilizzare, o meglio di chiedere al popolo, di usare l'app "Immune". Certamente la denominazione dell'app ha un forte impatto evocativo, come se il solo suo utilizzo dia patente d'immunità dal COVID19 e quindi automaticamente l'utilizzarla ti renda "Immune". In un qualche modo mi si evocano ricordi liceali sulla peste magistralmente descritta dal Manzoni, a conferma dell'eccellenza del nome scelto. Il punto è che quest'app, per poter funzionare come dicono che dovrebbe, deve informare qualcuno che io ho visto tizio, caio e sempronio e dove li ho visti e quando li ho visti ed oltre a questo deve controllare i dati di salute miei, di tizio, caio e sempronio. Che poi lo possa fare senza la geo-localizzazione come dichiarato appare un mistero teosofico. Sostanzialmente vengono raccolti miliardi di dati su dove vado, chi vedo e quando lo vedo. Mettiamola come si vuole ma queste cose si chiamano pedinamenti: legalmente disposti dalla Magistratura per risolvere o prevenire supposti atti criminali, e, sassolino, so come funzionano essendone stato oggetto per molti anni.
Poi ognuno è libero di fare le scelte che ritiene migliori, le scelte che ritiene che siano funzionali per la propria salute e la propria dignità, ma che almeno si chiamino le cose con il loro nome.
Nero Monterosa