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La Bocca della Verità, Roma (Click CC license)La storia se cercata con onestà intellettuale, riserva delle sorprese, o meglio svela delle verità che troppe volte sono nascoste per l'ignavia di molti. Sono perfettamente consapevole che queste poche righe potrebbero essere da molti considerate "eretiche". Ma d'altronde essere "eretici" ci appartiene, come ci appartiene essere intellettualmente onesti.

Tutto nasce dalla visione della trasmissione di Giletti, “Non è l'Arena” del 16 Febbraio 2020 ove Raimondo Etro viene invitato ad andarsene per aver citato una celebre frase tratta da un romanzo di Graham Greene “Preferisco avere sangue nelle mie mani piuttosto che acqua come Pilato”

Mi incuriosisce sia la citazione sia l'atteggiamento di Etro, cerco il suo profilo sui social ed inizio a leggere i suoi post, cerco la sua storia su internet e leggo.

Decido di contattarlo. Via FB gli mando un messaggio, presentandomi senza nascondere nulla di me, chiedendogli se fosse disposto a rispondere a qualche domanda. Etro mi risponde, accetta, e mi manda i suoi riferimenti. Mando un e mail e puntuale arriva la risposta, direi graffiante forse cinica ma molto sincera, senza giri di parole. Decido di chiamarlo.

Devo dire che ho riflettuto molto prima di chiamarlo, proveniamo da mondi completamente differenti, abbiamo storie politiche agli antipodi, visioni del mondo differenti. Io non dimentico, come probabilmente Etro, il sangue sparso, le uccisioni e le sprangate. Ma quello fu un periodo della storia d'Italia, e in quel periodo le BR, come noi c'eravamo.

Venti minuti di conversazione, imbarazzo da parte mia, forse anche da parte di Etro. Via via che prosegue la telefonata emergono parallelismi, e piano piano mi sciolgo. La sensazione che provo è quella di parlare con un reduce di una lunga guerra combattuta su fronti opposti. Due sono le cose che più mi hanno colpito. La prima è l'uccisione di Giorgio Soldati, piellino, strangolato nel carcere di Cuneo dalle BR in quanto accusato di aver collaborato con le forze di sicurezza dopo essere stato sottoposto ad interrogatori "stringenti". Come non ricordare Carmine Palladino ? Identica terribile sorte. La seconda cosa è in racconto di come, in carcere, le BR cercarono di portare la rivoluzione anche all'interno delle stesse facendo proseliti fra i comuni che non avevano nulla a che spartire con loro. Anche qui l'esperienza di Quex può essere sovrapposta, anzi con differenti metodi ma risulta essere la medesima tragicamente sbagliata strategia.

Con queste poche righe spero di aprire un dibattito, spero che la verità venga a galla, pur nelle reciproche differenze ma che emerga. Prossimamente saranno pubblicate le domande poste con le risposte pervenuteci.

Abbiamo parlato anche d'altro, ma per come sono fatto io, ritengo la nostra conversazione privata.

Luca Boniardi

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