Anche i più bei scorci del Lago di Como possono celare verità orribili. Verità che ad oltre sett'anni non si possono raccontare, se non sussurrate da qualche supestite, bambino / bambina all'epoca dei fatti. Le prime notizie sul luogo le ebbi quasi 43 anni fa, quasi sussurrate.. parlavano di cadaveri legati con fil di ferro, le mani ai piedi, con gli scheletri che dondolavano agganciati agli scogli del lago a oltre 30 metri di profondità, prima dell'abisso.
NM
Pizzo di Cernobbio (CO) luogo di mattanza.
Nel paese di Cernobbio, lungo la strada statale Regina (SS340) che si inoltra lungo quel ramo del lago di Como in una località chiamata Pizzo di Cernobbio, oggi meta di attrazione turistica, si celano memorie orribili di uccisioni e sparizioni di persone nei giorni che seguirono il 25 aprile del 1945.
Il luogo non venne scelto a caso, in quel punto il lago è molto profondo e forma vortici che trascinano uomini e materiali su fondali inesplorabili (200 m). Nell'estate del 1945 questo luogo venne definito la "foiba del Lario" ideale per far sparire avversari politici e persone scomode.
Di fronte la villa del Pizzo nel punto in cui la provinciale regina vecchia correva a ridosso del lago vi era un muretto di circa un metro oggi sostituito da una balaustra in ferro . Da questo muretto legati ai polsi col fil di ferro e spesso finiti con un colpo alla nuca vennero gettati nel lago sottostante numerosi Fascisti spesso prelevati dal carcere di via Borgovico e di San Donnino. Il giornalista Giorgio Pisanò afferma che furono un centinaio i fascisti gettati nel lago in questo luogo.
Secondo lo storico Roberto Festorazzi , il 23 /06/1945 alcuni Killer del partito comunista trucidarono e scaraventarono giù dalla scogliera del Pizzo la partigiana Gianna, Giuseppina Tuissi, che aveva osato indagare sull'uccisione del compagno capitano Neri, al secolo Luigi Canali forse gettato anche lui nel lago.
I due partigiani erano stati coinvolti nei fatti di Dongo prima e dopo l'arresto di Mussolini ed erano forse al corrente di molte verità che non dovevano essere rivelate ?, compagni scomodi da eliminare ??, la verità non ci è data di conoscere , tenuta ancor oggi ben nascosta ed i loro assassini impuniti.
Nella notte tra il 4/5 luglio '45 avvenne l'esecuzione di Annamaria Bianchi , amica della partigiana Gianna che con lei condivideva numerosi segreti relativi all'oro di Dongo. Il corpo straziato venne rinvenuto sopra le rocce del Pizzo per cui il segretario della federazione comunista comasca Dante Gorreri rimproverò ai killer di aver svolto malamente lo sporco lavoro: "Un colpo in testa e uno al ventre così il cadavere succhia e va a fondo più presto".
Il padre Michele Bianchi verrà in seguito ucciso in data 12 luglio 1945 . Aveva dichiarato : " se non parlano i morti parleranno i vivi !".Il cadavere di papà Bianchi verrà rinvenuto mentre galleggiava nelle acque del lago.
Nel mese di maggio del 2017 un teschio e ossa umane riemergono dal lago dopo la segnalazione di alcuni sub di Verbania i quali hanno avvertito i carabinieri che sono intervenuti sul posto con il nucleo sommozzatori dell'arma. Il rinvenimento di resti umani nel luogo simbolo del terrore rosso rimane a monito per non dimenticare quanto è avvenuto oltre settant'anni fa .
MAX