Le guerre d'assedio medioevali hanno certamente un loro fascino, dato certamente da una cinematografia ampia, tuttavia il loro vero fascino è rappresentato dalle soluzioni ingenieristiche che gli strateghi adottarono sia per sconfiggere le fortezze sia per difendere le stesse. E' sorprendente come le costruzioni difensive e le macchine d'assedio abbiano una tecnologia così avanzata con enormi conoscenze matematiche, fisiche e geometriche.
INTRODUZIONE
Dall'antichità ai giorni d'oggi gli assedio di città o fortezze sono stati quasi sempre presnti in tutti i vari teatri di guerrà che si sono succeduti. Dal mito dell'assedio di Troia, a quelli di Atene, Alesia, Masada, passando per Gerusalemme, Rodi, Malta, Padova Vienna, per arrivare a Leningrado, Berlino, Sarayevo e Falluja.
L'assedio è un evento bellico in cui si cerca di isolare allo scopo di conquista una città o una fortezza circondandola con il proprio esercito. Se l'assedio è stato usato in quasi tutti i periodi storici, è nel Medioevo che si ha il suo massimo utilizzo, la parcellizzazione dei territori dell'Europa in una serie infinita di contee, ducati, città indipendenti ecc. , tutti questi territori difesi da castelli fortezze e città murate ha moltiplicato la necessità strategica di dover espugnare e difendere le fortezze.
La conquista di ampi territori non poteva avvenire se non conquistando tutti i castelli e le fortezze che lo difendevano, per gli eserciti medioevali era impossibile poter lasciare alcuni di questi in mano nemica, avrebbe significato lasciare la nemico delle ottimi basi da cui attaccare il proprio esercito con scorrerie e depredazione dei vari accampamenti.
Ecco allora che nel Medioevo si ritorna alla scoperta della scenzia dell'assedio detta "poliocetica" che dopo dalla caduta dell'impero romano con le varie invasioni barbariche era quasi andata perduta.
CASTELLI E CITTA' FORTIFICATE
Il periodo del medioevo si caratterizza per la nascita del sistema feudale che divide il territorio in porzioni più o meno grandi assegnati ai vari vassalli dei re e imeratori, in Italia la parcellizzazione del territorio è ulteriormente enfatizzata, come conseguenza sorgono a difesa dei singoli signori vari castelli e le città e anche i piccoli borghi si dotano di mura di cinta. Mentre i castelli sono il simbolo del potere dei feudatari sul proprio dominio, i borghi e le città dove il popolo vive si riparandosi da incursioni di eserciti di passaggio e dalle bande di briganti che infestano le campagne.
Le opere di difesa vanno dai semplici fossati alle palizzate fino alle mura più o meno grandi e dotate di torri e portali difesi, sugli spalti appaiono merlature e strutture adatte alla difesa, feritoie per archi o per balestre, imposte in legno a volte rinforzate con barre di ferro si frappongono tra i merli per offrire ulteriori difese, botole sovrastano i piedi delle mura stesse per il lancio di pietre, olio bollente e nugoli di frecce e dardi.
Le torri messe a difesa delle mura incominciano a passare dalla forma quadrata a quella tonda per offrire una minor superficie alle pietre o ai colpi palle lanciate dai primi rudimentali cannoni. Barbacane difendono i portoni di ingresso, ponti elevatoi impediscono l'entrata agli assedianti.
COME DI DISPONEVA UN ASSEDIO
L'assedio era una situazione dura sia per gli assediati che per gli assedianti, una parte importante prima dell'assedio vero e proprio era svolta dalla diplomazia, si cercava di ottenere la resa delle fortezze o delle città già prima di assediarle, con accordi, minacce, o col la sola presenza dell'esercito avanti alle mura, spesso si trattava di dimostrare la propria ferocia mostrando prigionieri che venivano giustiziato o torturati avanti alle mura in gesto di dispregio e di persuasione. Se tutte questi tentativi non andavano a buon fine allora si passava all'assedio vero e proprio.
Gli assedianti attrezzavano campi fortificati dove tenere le proprie truppe i propri approvvigionamenti al riparo da eventuali scorrerie, venivano poi scavati fossati ed erette palizzate tutto intorno al castello in modo da impedire agli assediati di ricevere approvvigionamenti dall'esterno e rendere al contempo molto più difficile la possibilità di sortite.
Il fattore tempo era essenziale in quanto normalmente le truppe feudali potevano essere chiamate agli ordini del re solo per un periodi di 40 giorni finito il quale, avevano il diritto di rientrare nei propri feudi o restare ma solo se pagate, i mercenari restavano solo fino a che ricevevano il soldo, altro problema dell'estate era la possibilità dello scatenarsi di qualche epidemia che avrebbe decimato le forze assedianti.
L'assedio incominciava con una serie di lanci di pietre e palle di ferro che dovevano sia demolire le strutture difensive sia impedire il riposo degli assediati, a volte venivano lanciati all'interno delle mura palle di fuoco per innescare incendi che bruciassero i tetti delle abitazioni (di solito fatti con paglia o legno), si lanciavano anche cadaveri di animali o di uomini con la speranza di far nascere una epidemia. Si passava poi a riempire i fossati con fascine pietra e terra , in alcuni casi si scavavano tunnel fino sotto alla base delle mura allo scopo di indebolirle e provocarne il franamento, quando si era riusciti a indebolire le difese ci si apprestava ad un assalto utilizzando sia scale che funi dotate di rampini. Gli arieti venivano usti per la demolizione delle porte d'ingresso ed infine le torri d'assedio venivano affiancate alle mura per permettere di attaccarle sovrastandole. Una volta incominciato l'assalto le perdite umane da entrambe le parti erano immense.
MACCHINARI PER L'ASSEDIO
Per poter attaccare e distruggere le opere difensive, le mura o i portoni delle città o dei castelli agli attaccanti servono macchinari studiati appositamente per lanciare giavellotti, pietre e materiali incendiari, strutture mobili per raggiungere le mura, arieti per sfondare mura e portoni.
Ma le macchine d'assedio (ad eccezione di Torri d'assedio e di Arieti) sono usate anche dai difensori per indebolire gli accerchianti, sulle mura o in cima alle torri vengono spesso installate piattaforme su cui piazzare baliste e catapulte, trabucchi vengono allestiti al riparo delle mura. Gli assedi diventano così un tetro di guerra dove le armi da lancio la fanno da padrone.
Qui di seguito vengono descritte le più diffuse macchine da assedio.
Ariete
L'ariete è una macchina da assedio. Inventato nel IX-VIII secolo a.c era usato per sfondare le porte di accesso alle fortezze o le mura poco spesse allo scopo di aprirvi delle brecce. Era formato da un grosso palo molte volte rinforzato sulla punta con parti in metallo spesso fatte a forma di testa di ariete da cui il nome. Inizialmente veniva utilizzato spingendo da parte dei soldati il palo contro il bersaglio, in seguito, a causa dell'aumento dello spessore delle mure e del maggior rinforzo dei portoni, l'ariete venne inserito in una struttura che gli permettesse di oscillare usando tale oscillazione per aumentare la forza d'impatto,la struttura fu in seguito ricoperto di pelli imbevute d'acqua o ricoperto di metallo per proteggere gli attaccanti dal lancio di materiale incendiario dall'alto delle mura.
Balista
La balista è un macchina d'assedio imventata dagli antichi Greci, usata in modo esteso dai Romani rimane in uso sino al tardo medioevo dove viene abbandonata a favore delle armi da fuoco.
Inizialmente con il termine balista si intendeva un'arma che lanciava pietre e con il termine catapulta quelle che lanciavano dardi, ma al giorno d'oggi i termini vengono normalmente usati in modo invertito.
La balista era costruita in legno, con parti o in ferro o ricoperte di ferro, venivano utilizzate corde o tendini di animali come torsori. Fu certamente la pricipale arma da lancio a lungo raggio, i Romani ne usarono modelli più piccoli e più trasportabili (a volte anche con carri da guerra) che assunsero il nome di scorpion.
Catapulta
Torre d'assedio
La torre d'assedio era una torre mobile utilizzata nelle fasi di attacco alle mura insieme alle scale per arrivare alle mura ed espugnarla. Utilizzzata sin dall'epoca romana è stata usata anche dopo l'utilizzo delle armi da fuoco arrivando sino al rinascimento. Colpiva per la sua imponenza e la sua altezza, che per forza di cose doveva essere superiore a quella delle mura della città assediata. Venivano costruite in legno ricoperte di pelli bgnate contro il materiale incendiario che veniva laciato dalle mura. All'interno era suddivisa in piani da dove gli arceri potevano tirare contro le mura durante l'avvicinamento, sulla cima un piccolo ponte levatoii permetteva ale truppe (una volta accostate alle mure) di raggiungere le difese avversarie e oltrepassarle. Di dimensioni notevoli alcune di loro arrivavavo anche a 50 o 60 metri d'altezza.
Trabucco
Il trabucco è una macchiana d'assedio di grandi dimensioni. La versione a contrappeso è stata inventata in Europa nel XI-XII secolo. Il tarbucco sfrutta la fisica della della leva per funzionare, sul braccio più lungo (quello vicino al suolo) si caricano le pietre da lanciare, sul braccio più corto(allinerno di una cassa) vengono posti i contrappesi. la parte lunga viene avvicinata a terra tramite argani e con un gancio collegato ad una leva di rilascio, al momento del lancio la leva di rilascio viene liberata e il proiettile scagliato in aria a causa del contrappeso. la sua gittata era di circa 300 metri. Pur essendo la macchina da assedio più potente aveva anche degli inconvenienti quali la scarsa precisione e la ricarica estremamente lenta, in compenso la sua forza distruttrice elevata lo rendeva unico.
L'ARTIGLIERIA
Inizialmente con il termine artiglieria si intendevano tutte le macchine belliche, solo dopo l'introduzione della polvere da sparo e dei primi rudimentali cannoni il termine artiglieria viene riservato alle armi a polvere. Il primo riferimento ad un "cannone" risulta essere in un ordinanza fiorentina del 1326 che insieme ad palle di ferro e frecce menziona un cannone di ottone, altri documenti ci parlano dell'utilizzo di tali armi negli assedi Metz del 1312, dal 1370 in poi i cannoni incominciano ad essere fabbricati con ferro e metallo, il modello che prese piede fu quello ad avancarica, che permetteva di contenere all'interno tutti i gas dello scoppio della polvere, i cannoni venivano montati su supporti di legno con rinforzi di ferro, l'aumento della potenza di tali armi portò piano piano all'abbandono delle atri armi da lancio anche se sino alla fine del XXV secolo erano ancora presenti catapulte usate per difesa. I cannoni vennero poi montati su affusti e dotati in seguito di quelle che vengono chiamate orecchioni, i vari perfezionamenti e l'utilizzo dell'alzo permisero alle artiglierie di divenire l'arma di eccellenza contro le mura e le torri, di conseguenza le mura e le fortezze incominciarono ad abbassarsi di altezza e assumere forme a punta per ridurre le zone di impatto delle palle.
Nell'immagine qui sotto la piantina della città di Palmanova splendido esempio delle nuove tecniche di difesa , si notino le mura abbassate rispetto ai castelli medioevali, l'assenza di torri e la presenza invece di una cerchia di piazzole a punta dove venivano poste le artiglierie difensive, e la presenza di un fossato per rendere più difficile il raggiungimento delle mura cittadine, da notare che le piazzole avevano anche cannoni che coprivano l'area tra una punta ed un'altra.
BIBLIOGRAFIA
Gravet C., La guerra d'assedio nel medioevo, Madrid, Edizioni del Prado, 1988
Kaufmann J.E., The Medieval Fortress. Castles, Forts And Walled Cities Of The Middle Ages, Da Capo Press, 2001
Settia A., Rapine, Assedi, Battaglie. La guerra nel medioevo pp77-182, Roma , Gius La terza & Figli 2002
Settia A., Castelli Medioevali, Il Mulino, Bologna