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Indice articoli

Giuseppe Mazzola (Clik immagine)Graziano Gilarucci (Clik immagine)

Padova, 17 Giugno 1974 un gruppo di fuoco delle BR fa irruzione nella sede del MSI di Padova in via Zabardella. Nella sede vi sono due militanti, Giuseppe Mazzola e Graziano Gilarucci. Vengono ammazzati come cani. La stampa di regime tenterà di addossare la colpa degli omicidi ad una faida interna fra Camerati aggiungendo dolore alle famiglie straziate.

 

La stampa di regime

Dalle ricostruzioni processuali il quadro appare  definito e chiaro. Nella sentenza d'appello fu pienamente ricostruito il fatto, Il processo venne celebrato a Venezia a partire dal 20 novembre 1991. Durante il processo fu disposta una nuova perizia balistica, e la ricostruzione effettuata in base alla perizia giunse alla conclusione che si era trattato di una vera e propria esecuzione: i due sarebbero stati giustiziati con freddezza tramite un colpo alla testa. Il 9 dicembre il tribunale confermò la tesi secondo cui le cosiddette Brigate Rosse si erano già costituite con un nucleo centrale, di cui Curcio e Moretti erano i capi, e che questo nucleo fosse pienamente coinvolto nella vicenda. Le pene di Curcio e Moretti furono elevate a 16 anni e due mesi, mentre per Franceschini la sentenza salì a 18 anni, due mesi e sette giorni. Ronconi, Semeria e Serafini vennero riconosciuti pienamente colpevoli dell'omicidio, e la pena fu aumentata a 12 anni per i primi e a sette anni e sei mesi per l'ultimo. Per Ognibene furono confermati i 18 anni.

Alla notizia che l'allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga propose la grazia per Curcio la figlia di Giralucci, Stefania, scrisse una lettera al Presidente della Repubblica

«La grazia è un'ingiustizia che ci offende, sia come familiari delle vittime del terrorismo, che come privati cittadini. Mia madre ed io avevamo già espresso parere negativo alla grazia... La nostra vita è stata profondamente segnata da quell'episodio, è una vita non completa, non normale. Perché dobbiamo concedere una vita normale a chi non ha permesso che la nostra fosse tale? Hanno stroncato e segnato irreversibilmente troppe vite per avere il diritto di godersi la loro. Constatatone il fallimento, vorrebbero, e lei con loro, considerare la loro esperienza storicamente sorpassata, ma il dolore mio e della mia famiglia non è ancora storia, è vita".»

Dopo quasi 40 anni il 21 Aprile 2010 ad entrambi viene riconosciuto ufficialmente lo status di vittime del terrorismo con la seguente ed identica motivazione per entrambi : «vittima civile per le idee e l'impegno morale per il quale è stato colpito nell'evento occorso in Padova quando venne uccido da un commando delle Brigate rosse mentre si trovava davanti ad una una sede dell'allora Msi il 17 giugno 1974».

Caduti sul Campo dell'Onore

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