Alessandro è stato ucciso, a 25 anni, la notte del 03 marzo 2000 verso le ore 21.30. Uscito di casa per andare a comperare i biglietti per il derby Milan Inter è stato ucciso in un vicolo di Cologno Monzese.
L’esecuzione è avvenuta con tre colpi di pistola, di cui due in testa.
Politicamente Alvarez era legato con i nazional popolari di Alternativa Nazional Popolare nella prima metà degli anni novanta. Dopo lo scioglimento del movimento nel 94 Alvarez ha continuato la sua militanza politica creando un gruppo universitario milanese denominato Alleanza Studentesca gruppo nettamente posizionato su posizioni politiche nazional popolari e collaborando alla rivista romana "La Spina nel Fianco". In tutte le iniziative d’area Alessandro ha sempre dato il suo contributo di militante serio e preparato, fregandosene di partiti e gruppi condividendo con i camerati una visione del mondo.
Un ricordo di Alessandro risale alla primavera del 1999 quando insieme ai suoi camerati ha difeso il diritto di pensare contro i ringhiosi dei centri sociali del Nord Ovest convenuti a Como contro la "violenza fascista" del MS.ft e decisi a chiudere le sedi dei fascisti con il fuoco.
All’indomani della sua uccisione i soliti sciacalli lo hanno dipinto a tinte fosche, frequentante cattive compagnie e implicato in strani traffici d’armi.
Al suo funerale 800 camerati gli hanno reso onore a braccio teso con l’accordo della famiglia. Brillava l’assenza totale della gente del suo quartiere spaventata dalle infamie giornalistiche e dalla presenza massiccia di elementi delle forze di polizia politica che hanno ripreso il funerale con telecamere per schedare ulteriormente i presenti. Mentre l’Area Nazional Popolare si stringeva intorno al feretro di Alessandro i giornali d’Area tacevano. Alessandro non poteva essere rivendicato da nessun gruppo o gruppuscolo, partito o partitino e quindi ufficialmente dimenticato.
" sono le 7 del mattino, mi telefona Andrea, hanno ucciso Alvarez mi urla alla cornetta... un attimo di silenzio, mi sento raggelare il sangue mi dico no no non possono tornare quei giorni, mi metto gli anfibi, prendo i guanti e parto. Giunto a Cologno mi raggiunge Andrea, andiamo nel vicolo.. lì da solo Alessandro non ci sarebbe mai andato.. arrivano alla spicciolata altri camerati, qualcuno porta un mazzo di fiori. Andiamo a casa di Alessandro.. ci apre la madre in lacrime.. la abbracciamo la stringiamo forte poche parole, ci bacia e ci dice "attenti ragazzi attenti". Non piango devo essere forte"
Luca
A oggi dopo vent'anni gli assassini di Alessandro sono ancora liberi
Per "dovere di cronaca" citiamo un dotto articolo di Ferrari titolato "Solo una piccola sporca storia di fascisti milanesi ?" Incredibile che dopo tanti anni e tanto sangue il "Soccorso Rosso" funzioni sempre a meraviglia e, come recita un vecchio detto, "calunnia calunnia, qualcosa resta" e sopratutto stupisce il redattore dell'articolo. Sempre dello stesso autore, su un pregevole sito che riporta un articolo di Avvenimenti, titola: La storia di Alessandro Alvarez e di un duplice omicidio per il quale non ci sono colpevoli Ombre neofasciste per un doppio delitto La faccia “nera” di Milano Quando l'estrema destra si allea con la malavita organizzata
Alessandro Alvarez Caduto sul Campo dell'Onore