Roma, 5 dicembre 1981, nel corso di un conflitto a fuoco con le forze dell'ordine muore Alessandro Alibrandi, ex appartenente al FUAN di Via Siena. I comunicati ufficiali parlarono di un terrorista dei NAR, sui giornali si descrive Alessandro implicato nella strage di Bologna, chiaramente il mostro perfetto per addossare la responsabilità della strage di Bologna, in cui senza ombra di dubbio Alessandro non aveva alcun tipo di responsabilità.
Vite spezzate, vite bruciate dallo stesso fuoco che ti arde dentro, dalla stessa rabbia che ti consuma che ti divora ed un solo pensiero un chiodo fisso. Facile ora, a trent'anni di distanza, fare discorsi accettabili ma allora non c'erano discorsi. Se eri un fascista eri un bersaglio ambulante e nel migliore dei casi eri additato quasi come un mostro una belva da mettere in gabbia o da uccidere. Leggendo quà e la si definisce Alessandro come uno dei fondatori dei NAR, non so se sia vero, so solo che ti svegli una mattina....
“E ti svegli una mattina e ti chiedi cos’è stato
rigettare i tuoi pensieri
sulle cose del passato
prendi un fazzoletto nero, che conservi un cassetto
cominciare tutto un giorno, forse un giorno maledetto
frequentando certa gente
di sicuro differente
e un battesimo di rito con il fiato stretto in gola
quando già finiva a pugni sui gradini della scuola”.
(Francesco Mancinelli , Generazione ‘78)
Caduto sul Campo dell'Onore