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Indice articoli

Roberto Crescenzio (Clik immagine)Negli anni settanta anche l'essere simpatizzante era un pericolo fin troppo reale. A Torino il 01/10/77 estremisti comunisti appiccano il fuoco al bar "Angelo Azzurro", ritrovo della gioventù nazionale. Nel rogo muore Roberto Crescenzio, un simpatizzante del Fronte 

La dinamica è così agghiacciante che faccio fatica a scrivere. Quel giorno a Torino la feccia rossa, non riesco a trovare altre parole, organizza un corteo, obbiettivo come sempre le sedi di MSI e della Cisnal. Sono circa 3000 i ringhiosi. A un certo punto un gruppetto si stacca dal corteo principale e si dirige vero il bar Angelo Azzurro, ritenuto un covo di Fascisti. Entrano, nel bar sono presenti Roberto e un suo amico Diego e i due Il rogo dove morì Robertoproprietari. I due proprietari, protetti dal bancone riescono a fuggire dal retro. Diego viene selvaggiamene picchiato e trascinato all'esterno ove, 10 contro uno, continua il pestaggio. Roberto si barrica in bagno. A questo punto un paio di ringhiosi accendono le molotov e, fedeli ai loro macabri deliri, le lanciano dentro il bar per chiudere il covo dei Fascisti con il fuoco. Roberto riesce ad uscire dal bar ridotto a una torcia umana. Odioso il particolare emerso nelle prime ore delle indagini, secondo il quale furono disturbate le comunicazioni radio, ritardando l'arrivo dei Pompieri e delle ambulanze.

Portato in ospedale decede il 3 Ottobre 1977

Ma per lui non c'è ancora giustizia...durante il processo scaturito dalle dichiarazioni di un pentito Roberto Sandalo che racconta agli inquirenti i fatti di Torino e dell'Angelo Azzurro si arriva a una parziale verità anche se con pene ridicole e la definizione dell'omicidio come preterintenzionale. Successivamente  i presunti assassini sono stati prima condannati in appello da un tribunale di questa repubblica. Il il fatto che un imputato poi assolto, il medico Silvio Viale, abbia sentito il bisogno di scrivere in una lettera aperta ai giornali, nel 2002, “È giusto chiedere pubblicamente perdono alla madre di Roberto Crescenzio. Lo faccio per chi non può più farlo.” dice più di mille sentenze. Una cosa è certa non è stata fatta piena luce sui partecipanti all'attentato e sulle convivenze di cui certamente godettero.

Caduto sul Campo dell'Onore

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