I Martiri di Trieste (Clik immagine)Sett. 09, 1953 - Il maresciallo Tito rivendica Trieste ''Entroterra'': il maresciallo Tito Presidente della Jugoslavia, ha proposto che la città di Trieste essere ''sottoposta al controllo internazionale'' e che la suo ''entroterra", il resto del territorio libero che è naturalmente Jugoslavo , e quindi deve essere annesso alla Iugoslavia . ''Jugoslavia non vede alcuna altra soluzione'', ha aggiunto, durante un lungo comizio a cui assisttero 250,000 persone a a Okroglica, a soli tre chilometri dalla frontiera italiana. Chiedendo in oltre all'Italia di ritirare le truppe dalla zona di confine.
Devastata sede filo titini (Click CC license)Siamo nei primi anni 50. Trieste è sotto l'occupazione straniera ed imperversano le bande comuniste titine. I Camerati non mollano e nelle strade le manifestazioni per l'italianità di Trieste sono manifestazioni di popolo. Il 5 novembre 1953 il comportamento del generale Winterton che fa rimuovere il Tricolore esposto sul palazzo del Comune, suscita vasto risentimento fra la popolazione. Al ritorno da un pellegrinaggio presso il Sacrario di Redipuglia la folla si riunisce davanti alla Chiesa di Sant'Antonio e si scontra con la polizia d'occupazione inglese. La Chiesa è invasa da diverse persone ferite.. gli inglesi sparano con gli idranti sfondando una porta della Chiesa violando una legge sacra che ritiene il suolo sacro inviolabile. Piero Addobbati, Antonio Zavandil cadono sotto il piombo inglese. Il giorno seguente durante le manifestazioni cade un altro italiano Franco Paglia ma la mattanza non è finita lo stesso giorno cadono Emilio Bassa, Nardino Manzi e Saverio Montano.
Caduti sul Campo dell'Onore